venerdì 14 novembre 2014

Chi è felice della propria vita?

Il supplizio dei ricchi e dei gaudenti

I Santi e i Beati sono esseri che hanno trasceso i desideri, lo sappiamo bene, ma oggigiorno la "beatitudine" ha assunto altri significati: è perciò beato chi è ricco e ha la possibilità di procurarsi agi, piaceri e beni senza fine secondo il proprio estro.
Immaginate una vita a cercare di accontentare il vostro estro, senza criterio o moralità.
Non è difficile credere che alcuni di loro siano morti pazzi o suicidi o si siano ritrovati abbandonando le ricchezze e iniziando una vita di totale ritiro in qualche monastero o ashram indiano.
Certo, il diritto ad una vita decorosa é giusto e comprensibile, ma il desiderio ad oltranza, incontrollato , fa più danni che altro.

Le Beatitudini Evangeliche

Ritornando ai nostri Santi, basti pensare alle Beatitudini evangeliche: afferma a questo proposito Mario Mazzoleni,teologo e giornalista, che dopo l'ordinazione sacerdotale, si rese edotto anche nei temi delle filosofie orientali: "Le Beatitudini Evangeliche mostrano chiaramente quanto i criteri di felicità prospettati da Gesù siano esattamente l'opposto di quelli insegnati nel mondo.Sono ben pochi al mondo coloro che giudichino una fortuna essere povero, afflitto, mite, perseguitato per la giustizia, insultato,calunniato ecc.
Una persona che riassumesse in sé tutte queste condizioni, susciterebbe la più penosa commiserazione. Nessuno direbbe: "Beato lui" a colui che avesse anche una sola di quelle beatitudini"

Chi vincerà sulle passioni terrene?

Eppure, sottolinea il Professor Mazzoleni, poche persone sanno che la Liberazione consiste nell'estinguere il più piccolo seme di desiderio e prosegue: " Il momento della morte distinguerà il perdente che vorrà vivere ancora nuove occasioni e colui che invece risponderà alla chiamata con lo spirito di colui che ha combattuto la sua battaglia e ha vinto".

Apprendimento dinamico e discriminazione

Queste parole illuminate dovrebbero farci riflettere , senza smettere di considerare le possibilità umane come uno strumento per evolvere la coscienza, apprendendo dinamicamente dall'esperienza e dal giudizio che abbiamo maturato di essa. Aver commesso errori non significa trovarsi in una valle di lacrime, ma aver compreso perfettamente la gravità dell'errore e la sua risonanza in noi e nel mondo.
Fare della propria vita un luogo felice, non impedirà a nessuno di imparare dalle proprie esperienze e da quelle del nostro prossimo.

Imparare la preghiera dei Beati

Apprendiamo quindi quell'Insegnamento Sublime che ci indica la realizzazione di ogni desiderio nel profondo della nostra anima, nella quiete serena del cuore e della mente, lontani da ogni turbamento,
come fieri figli di Dio.
Preghiamo per raggiungere la gaiezza nel momento di turbamento, sentire la vicinanza del Signore quando crediamo di essere abbandonati e il rifulgere del Suo conforto quando siamo attanagliati dal dolore: renderà inique e misere tutte le seduzioni del male e allora saremo veramente liberi di evolvere in magnanimità e beatitudine.
Vi aspetto questa sera alle 22, come di consueto.
Pace e Luce

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