La felicità passa per l'accettazione
Torniamo a parlare di un argomento che mi è caro e di cui troviamo traccia ogni giorno, nelle nostre scelte, nel vivere quotidiano.
Si tratta di un leit motiv frequente e ingannevole, ha a che fare con l'ego, con l'esuberanza dell'affermazione individuale, con le consuetudini imposte a guisa di modelli...la società tutta parla di perfezione.
Eppure nell'arte ciò che viene ritenuto perfetto va al di là della forma espressa, attinge al contesto di un'espressione grafica, pittorica...si esprime nell'insieme delle rifrangenze che sono in grado di suscitare in chi la osserva e per ognuno è diversa e uguale..perché ciascuno di noi è diverso e uguale in un certo modo.
La trasmissione volontaria delle anomalie genetiche
Invece assistiamo ad una deriva estrema, come racconta lo scrittore Andrew Solomon nel suo "Far from the tree", dove i portatori di handicap desiderano rispecchiarsi nei figli seppur nelle loro disabilità, implementando una ricerca genetica di embrioni portatori di malattie genetiche, al fine di avere figli come loro.
Sono uomini e donne felici nella loro diversità e non è facile stabilire cosa sia giusto e cosa sbagliato.
Ma certo non si tratta più di accettare la volontà di Dio.
Al contrario da noi, persino gli stessi cattolici, nell'80 per cento dei casi, si dichiarano favorevoli all'aborto quando si tratta di malattie ereditarie, come la sindrome di Down.
Anche qui i dati dovrebbero farci riflettere.
Cos'e' la diversità? E' vero che per essere felici dobbiamo "accettare, integrare"?
Diversità nella società
Anche nei rapporti sociali l'omologazione (perché di questo si parla) è importante (sic), crea gruppi di condivisione e ciò che si "condivide" viene considerato "perfetto", un giudizio "super partes" (?).
Coloro i quali sono diversi o si pongono in modo dissimile, magari osano volare più alto, sono i reietti, gli esiliati, come pure i rei e tra questi ci sono anche coloro i quali davvero si sono macchiati di delitti efferati, condannati giustamente, ma che vengono sempre più esposti da un'oscenità mediatica che fa leva sul senso del macabro.
Infatti di solito inorridiamo di fronte alla crudeltà, ma poi qualcosa ci spinge a guardare, andare oltre, ad investigare.
Quella brama è tanto corrotta quanto lo sia l'animo dell'osservatore.
Ecco che, tanto più dolore è dentro di noi, tanto più quello che espongono con lubrica determinazione, entra nel nostro cuore e nella nostra mente corrompendole.
Si tratta di avere all'interno un terreno favorevole perché alcuni semi attecchiscano..quelle malepiante che vorremmo estirpare si nutrono di tutta la nostra inconsapevolezza.
Non condanno l'informazione, sebbene l'esposizione oscena mi abbia sempre addolorata e sorpresa, ma lo squilibrio tra diritto di cronaca e sollazzo mediatico, troppo spesso indistinguibili.
E questo non ci rende più felici.
Il segreto della felicità
Qualcuno potrebbe opporre che la felicità non è di questo mondo, che le brutture esistono e che dobbiamo esserne informati ed io lo ascolto e tengo giusto conto di questa opinione.
Ma qui siamo in un blog degli Angeli e gli Angeli volano più in alto, magari potrebbero davvero regalarci il segreto della felicità, chissà?
Ecco che la parola "accettazione" comincia ad assumere un nuovo significato.
Si può accettare ma non condividere, non promulgare il dolore, rinunciare a divenire parte del tam tam.
Accettare che ci sia anche dolore ed individui sfortunati , non significa che si debba divenirlo anche noi, che tutto il mondo debba divenirlo.
Che molte persone disabili abbiano doni compensatori e siano al contempo diamanti di rara bellezza, non giustifica l'aggressività di taluni.
Se guarniamo la soglia della nostra casa di splendide piante fiorite, sarà diverso dall'ammucchiarvi immondizia per settimane, mesi, anni...
Invece questo è ciò che facciamo con la nostra anima: il nostro spirito è soffocato dalla polvere, dal pattume e a qualcuno fa comodo che noi si creda di essere individui negletti in un mondo turpe.
Non basterà gridare a gran voce i torti del fratello per restarne immuni.
Dovremmo sentire commozione per quell'anima infelice, dovremmo aprire il cuore alla compassione.
Il solo ed unico modo per liberarci dal male non è solo conoscerlo, ma rinunciarvi: con le parole, le azioni, i pensieri..le condivisioni di rete e non.
Rinunciarvi vuol dire non indugiarvi, imporsi di non andare oltre e formulare subito un pensiero di gioia, se possiamo magari portare luce e bene, altrimenti non prendiamocela, rimaniamo distaccati, rinunciamo a immergerci nel pantano solo perché lo fanno gli altri.
Quando avremo accettato il mondo, lo ameremo davvero e sarà più facile accettare noi stessi, i nostri tratti bui, le nostre piccole o grandi imperfezioni.
Essere perfetti non è di questa terra, ma ci si può provare!
Questa sera alle 22 pregheremo per quei rari esempi di delicata armonia che sono i ragazzi down, perché la loro vita divenga più facile e le strutture pubbliche possano garantire loro di vivere una vita degna, alleviando l'opera delle famiglie coraggiose che hanno accettato questo dono.
Pace e Luce