sabato 29 marzo 2014

Possiamo scegliere

Ti riconosci nel tuo mondo?

La vita che vediamo riflessa nelle pagine patinate dei rotocalchi, in quella esuberante dei talk show,  è davvero la vita reale?
Molti lo pensano.
Dai telegiornali, poi, sembra venir fuori uno scenario deprimente e mostra  un mondo che si  muove dietro sprezzanti avanguardie, finalizzate a costruire un modello di incertezza..:le creature dal cuore morbido  vengono liquidate come fragili bonisti, mentre grande clamore e reverenza viene partecipata a chi si esprima a suon di denari e possibilità grossolane.....

A misura d'uomo

La tenerezza dello sguardo, la dolcezza del cuore sembrano lacerti di prosa letteraria, se non dei luoghi comuni come "non ci sono più le mezze stagioni" e " i neri hanno il ritmo nel sangue"....
Eppure, varcata la soglia della concettualità, dei ritmi multisonanti dei programmi televisivi, uscendo in un mattino di primavera.... incontriamo la Luce.
Guardiamo ogni bene di Dio con reverenza e scopriamo la semplicità di atti che avevamo dimenticato: camminare sotto il sole.

Dignità della vita

La vita di città, collegata alla necessità delle macchine e della tecnologia avanzata, rende sempre più dipendenti, costringendo a considerare tali  risorse come fossero davvero  indispensabili: un cittadino che non possa pagare  il riscaldamento della sua casa, non può andare a raccogliersi la legna nel bosco e così provvedere con dignità al suo pasto. Deve accettare la carità  alle mense della Caritas, se la sua situazione economica verte allo sbando o attendere ad un misero sussidio, che non permette affatto di accedere a quei beni fino allora propagandati come essenziali.

Accoglienza al Podere degli Angeli

In tutto questo c'e' un disegno perfido che non lascia scampo e solo coloro i quali abbiano l'animo pronto a contrastare le disavventure, possono avanzare coraggiosi.

Ecco perché invito la gente a venirmi a trovare: per conoscere un altro modo di vivere in armonia con la natura e con noi stessi, perché solo allora la nostra Preghiera si può fondere col ritmo vero della nostra vita.
Molti, mentre erano qui, hanno colto l'occasione per immaginare un nuovo modello di vita, altri, al loro ritorno in città, hanno rivoluzionato tutto il loro ambiente, rivolgendo per la prima volta un interesse genuino a cambiamenti epocali.
 E così non c'e' più bisogno di vivere in campagna, ma anche dalle città può partire la resistenza e poi la rinascita della speranza: cohousing, mercatini di baratto, veganesimo, orti comuni..sono solo alcune delle scelte coraggiose e stimolanti messe in atto da coloro che hanno visitato il Podere Degli Angeli.

E come scrisse una nostra dolce ospite sul  libro dei ricordi  del podere: "il cuore del mondo batte nelle sue ore più segrete"....

Pace e Luce

venerdì 28 marzo 2014

La volontà o il segreto del "volere"

Un porto sicuro nel mare della vita

In occasione del venerdì di preghiera vorrei ricordare l'importanza della disciplina per conseguire qualsiasi vetta e superare ogni contrarietà, come pure affrontare i piccoli e grandi drammi della vita.
Quella che io chiamo igiene spirituale, corrisponde all'arare un terreno incolto per farvi crescere magnifiche piante.
Ognuno sa quanto sia difficile ottenere dei frutti nei terreni avvolti dai rovi o abbandonati all'incuria, così il nostro cuore, abbandonato nel mare della vita, senza alcun sostegno se non quello della partecipazione sociale, può arrancare tra mille dubbi e scrupoli morali.

Risolutezza nel cambiare le abitudini negative

Il sacramento cattolico della confessione accolta da un uomo di fede comprensivo e capace di assisterci è un'incredibile panacea, ma qualora non si fosse nella condizione di accogliere questi saggi consigli, dobbiamo avvalerci del nostro discernimento e della nostra fede per chiarirci il cammino da compiere.
Come non poniamo dubbi alla rimozione della sporcizia quando ci accingiamo alle pulizie di casa, così non dobbiamo vacillare nel cambiare le nostre abitudini ed esercitare la volontà.

Determiniamo in noi stessi cosa sia il bene e il male

Ed è bene farlo per tempo, senza aspettare che qualche problema ci si presenti trovandoci impreparati di fronte alle scelte che dovremo compiere, dobbiamo avere chiari i valori umani in base ai quali orientarci nel mare della vita.
Per farlo dobbiamo ricordare dentro di noi cosa sia il bene  e cosa sia il male.
Ricordare a noi stessi che la Verità è un grandissimo valore, assieme alla Compassione e alla disponibilità d'animo.Queste virtù non devono essere confuse con la debolezza, che è invece la tana degli ignavi, di coloro che rifiutano di combattere.

Affinare la forza di volontà

Sviluppiamo dunque il coraggio di ciò che sentiamo di essere, un'anima in un corpo materiale può compiere grandi opere e cominciare  alleviando ogni giorno un po di dolore nei suoi fratelli umani e animali.
Il mondo tutto è una palestra perché noi ci si proponga di saggiare la nostra forza d'animo.
Per portare avanti qualsiasi compito si sia scelto dobbiamo rafforzare la  nostra volontà.
Non vi sembri superfluo questo invito perché la maggior parte della gente vive una vita insoddisfacente proprio a causa della scarsa forza di volontà.
Si tratta di un vero e proprio tesoro, che ci determina al di sopra degli istinti che vanno discriminati e corretti laddove lo si renda necessario.

Piccoli esercizi preparatori

Controllare e moderare noi stessi non deve mai andare a danno del nostro corpo o della vita stessa, dovremo scegliere il giusto grado di equilibrio, nel rispetto di noi stessi e della madre terra che ci accoglie.
Ecco che un argomento di grande importanza prende luce e ci chiediamo: come affinare la volontà operativa?
Si tratta della suggestione a compiere atti volitivi mirati a seconda del tracciato o piano cui abbiamo deciso di attenerci.Può riguardare il poltrire a letto mentre potremmo alzarci e fare ginnastica,oppure la capacità di contenerci nel mangiare e nel bere, più difficile quello di controllare la parola, mentre di grande beneficio sono quei periodi di silenzio che ritemprano l'anima e ravvivano le funzioni cerebrali.
Quindi il primo passo è di vincere il dolore soggettivo, l'indolenza e quando si è deliberato a favore di un comportamento o di un atto eseguirlo immediatamente.
Il continuare a rimandare o valutare altre opzioni, nel momento in cui l'atto andrebbe compiuto è indice di una volontà debole.
Un famoso educatore diceva : "Se dopo aver pensato come agire, indugiamo di fronte all'atto, vuol dire che il pensiero era imperfetto".
Quindi pensiamo e deliberiamo in un momento in cui la nostra mente sia serena e libera da costrizioni e poi non indugiamo quando viene il momento di eseguire quel che si era pensato.
Un'esperienza comune può essere quella della sveglia: chi si proponga di pregare di buon mattino ad una data ora, può incontrare difficoltà perché l'istinto del corpo lo indurrebbe a desistere.
Proprio allora quindi dobbiamo esercitare il nostro libero arbitrio a favore dell'azione e del mantenimento del proposito preso.
Ogni giorno, per allenare la nostra volontà, deliberiamo delle piccole prove: come suggeriva Sant'Ignazio da Loyola, cerchiamo di abituarci a conseguire dei risultati previsti, abituandoci a compiere senza alcuna scusa le attività prescritte nel tempo predisposto.

Riepilogo dei proponimenti

Può trattarsi di un compito che fa parte dei doveri quotidiani, oppure di un impegno a "non pensare" ad una data cosa.
Per ora limitiamoci  a mantenere un proposito nell'ambito del fare, mentre discuteremo successivamente i metodi per ottenere l'attitudine al pensiero sano.
Riepilogando, per ottenere una forza di volontà efficace dobbiamo:
1) Concentrarci sull'azione da compiere con un certo anticipo
2) Valutare e sentire la benignità dell'azione (per noi o per altro soggetto)
3)Eseguirla senza discussioni al momento di compierla, inducendo un'esigenza immediata
4) Se al momento di compierla si profilassero delle alternative non rese necessarie e si sia indotti in scrupolo sull'azione da compiere è bene sempre seguire la prima delibera, anziché non agire affatto.
Accumulando una serie di buone verifiche della volontà, ci sentiremo sempre più forti e in grado di assumerci maggiori responsabilità.
E comincerà a  crescere l'albero della Realizzazione, di noi stessi e del nostro mondo ideale.
Questa sera ci riuniremo per pregare alle 22, al fine di distogliere l'attenzione dalla mediocrità e di rivolgerla alla creazione di noi stessi, in linea con le nostre necessità, i nostri bisogni e quelli del mondo tutto: chiediamo la forza di impegnarci in questo percorso e non demordere, pieni della perseveranza e della Grazia dei nostri Angeli, ci teniamo per mano in questo cammino.

Pace e Luce

giovedì 27 marzo 2014

Invito alla Pace del cuore

Spesso le lettere che pubblichiamo denunciano oltre al malessere sociale, un disagio più spirituale, che abbisogna di ascolto, consiglio e considerazione da parte di tutti noi; ecco due nostri amici del blog, due storie emblematiche di un cammino dell'anima e delle traversie che incontriamo nella vita.

La ricchezza non è tutto

"Cara Mirina, ti scrivo come ultima spiaggia, come testimone della mia nullità, perché sono molto sfortunato e mi merito la mia sfortuna. Mi hanno detto che tu aiuti la gente e per questo ti scrivo, per imparare di nuovo a pregare, per capire dove ho sbagliato.
Devi sapere che ho avuto tutto dalla vita, che tutto mi è stato donato: soldi, una famiglia affezionata, poi i migliori sarti, una vita dove ho avuto tutto, dico tutto, barche, auto, viaggi, ho sposato una  donna ricca e intelligente da cui ho avuto 2  bellissimi figli, insomma non mi sono mai fatto problemi, anzi spesso ero in ozio e mi annoiavo.
E poi consideravo quelli che non avevano quello che avevo io, dei falliti, dei mentecatti senza voglia di farne. Lo so e mi rendo conto che ero ingiusto e che forse sono stato punito.

Ho perduto tutto di colpo

La mia tragedia è iniziata 2 anni fa: mia moglie mi ha lasciato portandosi via la metà delle mie sostanze, i miei figli ormai grandi non mi vogliono vedere e fanno la loro vita, i miei genitori morti uno dopo l'altro in pochi mesi ed infine questa crisi che mi ha messo in ginocchio, poi  la mia unica sorella che mi ha aiutato tanto e mi ha fatto venire a vivere con lei in un'altra regione, è venuta a mancare per un infarto...ora sono solo lontano da tutti, senza uno straccio di amico con cui parlare, sono finito...."
lettera firmata


Caro amico, ti siamo vicini  nella prova durissima che stai attraversando e no, non ti dirò che hai voluto quello che ti è capitato, perché sarebbe tremendo pensarlo.
Ma devi apprendere come accade che i nostri timori si manifestino nella nostra vita, dentro di te qualche cosa aveva desiderato vedere oltre, forse in alcuni momenti di ozio avevi visto nella tua vita qualche cosa che non andava, nonostante tutto. 
Quindi nel disastro c'e'  ancora un'opportunità.
Voglio dire che forse non hai perso tutto, forse hai guadagnato te stesso: la capacità di ragionare senza ricorrere al conforto dei tuoi genitori,  che sebbene abbiano abbandonato questa dimensione,  stanne certo, ti sono sempre vicini, almeno fino a quando non troverai la Strada, quella della serenità .
 In quel momento potrai ricostruire un mondo bello come quello di prima, ma più vero, perché al centro di esso, amico mio, metterai l'unico valore stabile che ci è dato di avere e cioè Dio. 
L'unico che non ti tradirà mai,assiso accanto a te, sarà il Signore che ospiti nel tuo cuore.
 Ascoltalo, Lui non smette mai di prendersi cura di te.E noi saremo sempre  qui
 quando vorrai camminare con noi...
Mirina
In Pace e Luce

Ed ora la lettera di Francesco , che ha perso la fede in se stesso:

Giorno dopo giorno il mio cuore si era aperto

"Cara Mirina, sono Francesco  e ti voglio raccontare la mia storia, anzi vediamo se mi potrai aiutare a capire dove ho smarrito la strada maestra.
Ti ho contattata per offrirti dei servizi di pubblicità, che tu rifiutasti con cortesia, ma mi venne voglia di parlare con te della mia vita e dei mie affetti.
A quel tempo vivevo con mio padre gravemente malato e dopo un doloroso divorzio con una donna di cui ero stato molto innamorato, ero pronto a incontrare l'Amore.
A dirti la verità  non seguii tutti i tuoi consigli sulla preghiera, ma mi limitai a frequentare il blog e leggendoti, giorno dopo giorno, nel mio cuore si è aperto qualche cosa. Anche a lavoro ero pieno di iniziativa e entusiasmo e tutti mi vedevano diverso.Ogni tuo scritto sembrava aiutarmi a capire e piano piano avevo iniziato anche a pregare il venerdì.

L'incontro con Maddalena fu un regalo degli Angeli?

Poi avvenne addirittura il miracolo: una nuova collega, anche lei divorziata, mi fece conoscere la sorella, di cui mi sono finalmente innamorato corrisposto con passione. Ti ricorderai che ti scrissi di Maddalena e del nostro desiderio di vivere insieme, anche mio padre sembrava stare meglio e così cominciavo a credere negli angeli.
La  buona sorte sembrava perseguitarmi, ma quando Maddalena si trasferì da noi qualche cosa cominciò a cambiare.

Il calvario della gelosia, l'inferno del dubbio

All'inizio  furono i miei figli che non mi davano tregua, pensavano che mi sarei dimenticato di loro, cosa che non potrà mai succedere, poi la mia ex collega di lavoro che mi tampinava e mi chiedeva sempre della sorella. Per di più iniziai ad essere geloso e quando la mia amata usciva da sola pensavo che mi volesse lasciare. Addirittura quando andava a trovare la madre mi ritrovavo a farle la posta sotto casa, immaginando che avesse qualche amante segreto. Insomma la mia vita iniziò a diventare un inferno: chiusi i rapporti con tutti quelli che avrebbero potuto portare via Maddalena da me, addirittura attaccai sua sorella con male parole e mi proposi anche di licenziarmi dal lavoro per  aprire una piccola ditta in proprio, per tenere con me Maddalena ogni giorno. Degli Angeli e dei loro regali mi ero proprio dimenticato ed ero tornato a vivere come prima di conoscere il blog.

La gelosia rende folli

Urlavo spesso con lei, perdendo la pazienza e lei era remissiva e silenziosa, poi cercavo di farmi perdonare ma l'inquietudine che avevo dentro mi divorava.
Ecco che però era passato meno di un anno, un brutto giorno Maddalena mi lascia per davvero: io impazzisco e faccio di tutto per riaverla, anche follie che la allontanarono ancora di più da me. Trascurai mio padre che finì ricoverato e morì solo di lì a poco, io ero come ubriaco di follia e continuavo a cercare Maddalena che però di me non ne voleva più sapere.

Cado nel tunnel della disperazione

Cercai anche di indurre la sorella a darmi il nuovo indirizzo, ma fui minacciato di denuncia e dovetti rassegnarmi.
 In quel periodo visitai persino dei maghi per farmi aiutare a riaverla, mi sentivo abulico e con una sola idea in testa.
 Un giorno decisi di farla finita e pensai di impiccarmi. Era solo 2 settimane fa.

La Mano di Dio

 Ma accadde allora un fatto molto strano, che ricordo molto bene e ti voglio raccontare per bene:
 ero in strada, un po malvestito perché non tenevo più a me stesso e  incontrai una vecchietta che mi chiese se l'accompagnavo fino dentro una chiesa lì vicino. Non dissi di no, perché tutto mi era indifferente, ma quando lei mi ha portato fino dentro la chiesa stretta al mio braccio, mi ha detto:
" Grazie, credo che lei sia molto caro agli angeli, sa?"
 proprio così Mirina, ti giuro! E mi sei tornata in mente tu.
 Sono tornato subito  a casa e ho scritto e riscritto questa lettera 100 volte, ma poi mi sentivo a pezzi e la stracciavo..non so se sia giusto scriverla..io non ho fatto più quello che dicevi..
cosa devo fare Mirina?
C'e' ancora speranza per me?
Francesco

Caro Francesco, la vita è davvero una sfida e come diceva una Santa dei nostri giorni, occorre avere il coraggio di coglierla.
I beni terreni sono ben poca cosa rispetto a quello che riceveremo per la nostra costanza nel partecipare la Gioia e la Verità, capire il significato della Vita è tutto qui.
A volte anime come la tua, forti e generose, si lasciano risucchiare dal tunnel delle emozioni e dimenticano il rispetto per le persone, specie per quelle che le amano.
In questo modo travolgono tutto in  un vortice e si rassicurano pensando di farcela a mantenere questo incerto mondo in piedi.
Non è così che funziona.
Occorre centrare saldo dentro di noi un principio di Fede e di Speranza che travalichi le umane concezioni.
Qualcosa che superi il dubbio fallace dei nostri giorni.
La letizia e il ringraziamento non devono mai mancare nella nostra casa.
Nella buona e nella cattiva sorte: solo così potrai divenire quell'ancora salda per quella donna che ami e  per tutti coloro che ti conoscono.
Porti il nome di un Santo venerabile e di candida purezza, ispirati a Lui per divenire un nuovo te stesso: rinuncia alle spire dell'oscurità e rivolgi il volto alla Luce.
C'e' tanta gioia ancora sul tuo cammino, la strada è aperta, abbi fede e rimani con noi, fratello caro!
Tanta Pace e Luce
Mirina

venerdì 21 marzo 2014

Le anime gemelle hanno..la data di scadenza?

L'amore all'epoca della crisi

Che la grande crisi incida anche sull'amore è argomento tristemente quotidiano, come mostrano le lettere che ricevo: per moltissime coppie coniugare ritmi frenetici, speranze, delusioni, risparmi all'osso e grandi fatiche per portare la famiglia a fine mese, è diventato un motivo di nervosismo ed angoscia
E non sono esenti da problemi neanche i singles e chi non viva  a casa con i genitori  e cerca di essere  felice  della sua autonomia, è dardeggiato da opportune necessità e considerazioni: si può  rinunciare a quel che venditori abili sanno benissimo proporre, come fossero beni irrinunciabili?
 E così, dalla macchina a rate, al nuovo telefonino, dall'offerta del centro estetico, alla palestra à la page: tutti in una corsa senza fine perché della spending review ci si vorrebbe proprio dimenticare e la controparte, dovendo vendere, per evitare rinunce proprie, moltiplica le offerte di beni e servizi, facendo apparire un disgraziato chi non ne approfitti.
Ed ecco allora che qualche taglio bisogna proprio farlo, le occasioni di incontro diminuiscono, di metter su famiglia proprio non se ne parla....!
E chi invece aveva pensato di coniugare passione e quotidianità si ritrova a pezzi, con le proprie certezze in crisi, come tante coppie pronte a tagliare il traguardo dell'ennesima separazione.
Ok, direte voi, anche prima della crisi ci si lasciava né più, né meno, ma cosa è cambiato oggi in realtà, cosa produce l'incertezza maggiore? Forse la perdita di speranza di un futuro che non appare più gradevole, né tantomeno condivisibile?

Longevità sentimentale e le sue insidie

All'epoca dei nostri bisnonni una cosa così non sarebbe stata possibile: ci si sposava come fosse un dovere, a volte per amore, più spesso per imposizione famigliare e non erano certo le difficoltà a frenare il desiderio di condividere una famiglia e il proprio bene!
Abbiamo allora pensato di chiedere ad alcune lettrici del blog, dirette interessate, cosa stia accadendo, invitandole a raccontarci la loro sfida alla quotidianità-
Incontriamo oggi 4 donne, moderne,dinamiche, tutte sono state innamorate, cosa rimane dei loro  sogni e delle loro speranze?
 Costanza, Roberta Tiziana e  Simona, tre ragazze giovani, meno giovani  e "diversamente giovani"....ma tutte sono state  innamorate, tutte avevano trovato l'uomo dei sogni, ma come affrontano la crisi che sta investendo le coppie della loro generazione?

La storia di Costanza e Fabio

La prima a cui abbiamo chiesto di raccontarci è giovanissima:
"Costanza, tu hai 26 anni e sei tornata single dopo aver conosciuto il grande amore, cosa vi è successo?"
"Sì, Mirina" mi risponde a telefono la nostra lettrice ", sono contenta di dire la mia sul blog, era un po che volevo farlo, è andata così: ho incontrato il grande amore a soli 18 anni.
Ero una ragazza un po chiusa, a quel tempo ero ossessionata dall'aids, non riuscivo neanche a stringere la mano alle persone, poi ho incontrato un ragazzo che studiava psicologia, con lui mi sono aperta totalmente e sono uscita dall'isolamento, non ti nego che oltre a sentirmi bene, me ne sono perdutamente innamorata e pure lui di me.Siamo andati a convivere non appena ho terminato la scuola, avevamo un gruzzoletto da parte e pensavamo di cercar lavoro, lui mentre studiava faceva l'organizzatore di eventi  per delle discoteche e qualche tempo dopo anche io ho iniziato a lavorare in una di queste, i ritmi di lavoro notturni mi massacravano e quando ci vedevamo a  casa eravamo due automi. Così un giorno quando mi hanno licenziata  pensavo che le cose sarebbero andate meglio e avrei trovato un lavoro migliore e non mi sono troppo spaventata, per un po mi hanno aiutato anche i miei. Poi però la ricerca del lavoro si faceva sempre più difficile e così abbiamo iniziato a prendere le distanze, lui mi rimproverava di fare poco, lo vedevo deluso e stanco...ma ci amavamo molto e abbiamo deciso lo stesso di sposarci.
Ora sono una giovanissima separata e dico per fortuna che non ho avuto figli...ho vissuto il grande amore, non so se incontrerò più un uomo come Fabio..."

Roberta e Andrea

Una storia reale, come quella che può raccontarci il vicino di casa o la nostra amica del cuore, è invece quella capitata a Roberta, rampante donna in carriera, 35 anni e tanta voglia di mettersi in competizione col mondo, quando all'improvviso incontra Andrea:
 "Era il mio capo, Mirina" mi confessa abbassando gli occhi : "e lo trovavo l'uomo migliore del mondo, avevo solo lui nella mente e nel cuore.Vivemmo un'estate di fuoco, piena di sogni e di desideri, la felicità con lui era completa. Poi un giorno il suo amore iniziò ad incrinarsi, il lavoro andava male, aveva problemi con una ex moglie che lo tartassava....cominciammo a litigare. Giunsi addirittura a volermi licenziare, ora sono 2 anni che non lavoro, Andrea non lo sento più, per un po mi ha cercata, diceva di aver pazienza, di voler ricominciare, ora so che si vede con un'altra, sempre nello staff di lavoro".

Un giorno ho aperto la porta e lui era lì

"Cara Mirina", mi scrive Tiziana, che ha paura di essere riconosciuta e usa un nome fittizio: "il mio amore per Carlo è stato come  un vero colpo di fulmine,mi ero rassegnata a vivere da sola, avevo allora 56 anni e non mi ero mai sposata. Qualche storia finita male e avevo perso fiducia negli uomini: Carlo è stato davvero il mio grande amore. Ci siamo incontrati quando lui era in procinto di separarsi dalla moglie, lui faceva l'idraulico ed io ero una sua cliente..spero tu non stia ridendo, visto che si dice che gli idraulici siano dei gran dongiovanni! Nel suo caso non era così : era timidissimo e schivo! Adesso conviviamo da 10 anni, ma lui ha dovuto lasciare la gran parte dei suoi averi alla moglie che lo ha letteralmente spogliato di tutto, specie perché ha pensato che lui mi frequentasse da prima; ora  facciamo fatica a tirare avanti con la sola pensione, ma  anche se non siamo più tanto giovani, condividiamo tutto e spesso andiamo a  ballare: viviamo giorno, per giorno il nostro amore e siamo felici di esserci incontrati, siamo anime gemelle?"

Anime gemelle senza essere banali o distratti

Ascoltando le nostre tre protagoniste potremmo davvero pensare che la vita  riservi delle dure prove a chi cada nella rete di Cupido, ma non avevo ancora ascoltato Simona.
Si è presentata qui da me, col suo compagno Massimiliano.Non sono sposati, ma vorrebbero farlo, mi dicono di non sapere quando a causa della crisi.
Appena passati i 40 anni, lei, lui forse qualcuno in più, due bimbi nati pochi anni prima, sono insieme dall'età di 20 anni, lei prende subito la parola:
"Se vuoi sapere se abbiamo problemi, sì, ne abbiamo molti..io sarò pure invecchiata, ma lui era vecchio dentro anche quando l'ho conosciuto a 20 anni !" esordisce un po aggressiva, lasciandomi senza parole..."un rapporto che ha superato l'insidia del tempo e tante avversità sul piano economico...",  aggiunge Massimiliano prontamente.
Mentre parla  la guarda di tralice, pronto a rispondere con sagacia alla sua provocazione, ma allo stesso tempo noto in lui  quella mitezza essenziale, quella tenerezza che li ha portati a superare insieme anche i momenti più tristi del cancro di Roberta.
"Invecchiati o no siamo certo cambiati", fa lui: "continuare a far le stesse cose ogni giorno non aiuta l'amore, ma viviamo in un tempo in cui l'età della vita si è allungata moltissimo, è normale fermarsi e chiedersi se si sta con la persona giusta, non che si debba mettere sempre tutto in discussione, ma dobbiamo evitare che la frustrazione della vita più difficile si riversi sulla coppia"
"Siete cattolici?", chiedo loro
Mi rispondono al contempo: "Sì", fa lui e lei :"No"
"Avete le idee chiare!?", motteggio io
Mi risponde Simona: "Io non mi riconosco più nella religione di nascita, credo di non aver mai avuto una profonda fede, ma un senso di spiritualità profonda sì, quella mi ha aiutato tanto quando mi sono ammalata!"
Lui la rimbecca subito: "Dai racconta quello che facevamo mentre facevi le chemio",  mi guarda diretto e continua, prendendole la mano: "Le tenevo la mano così e pregavamo insieme..intanto piangevamo e quando finiva un ciclo festeggiavamo di essere arrivati sino a  quel punto..." Massimiliano ha gli occhi umidi a quel punto e anche io sono un po commossa.
"Dunque siete anime gemelle" dico io  per superare l'emozione, guardando prima uno, poi l'altra e Roberta raccoglie la sfida: "Non so se staremo insieme per il resto della vita, non so se anche il più passionale degli amori sia destinato a finire, le anime gemelle esistono, ma non è detto che lo siano per sempre". 
Massimiliano la guarda in tono di sfida : "Cerchi sempre pretesti per litigare, eh?"
 Lei gli tende la mano e lo guarda con dolcezza divertita, lui la stringe e poi le cinge le spalle con delicatezza: sorridono, si guardano, sono complici, il loro rapporto è tutto lì, sotto gli occhi di un mondo incredulo..un amore vivo e reale...
Poi Massimiliano si rivolge e me : "Mirina, scrivi anche questo: il prossimo anno la sposo in chiesa, alla faccia della crisi!!"

Questa sera pregheremo per chi sta cercando l'Amore vero e per chi lo ha trovato, per trovare le ragioni dell'amore nel profondo dentro di noi e apprendere come combattere il gelo del cuore.

Pace e Luce alle 22.



venerdì 14 marzo 2014

Il treno del nirvana

Tutti a bordo

Anche io ho desiderato viaggiare in quel paese sconosciuto e pieno di contraddizioni che è l'India, magari a bordo del famoso treno che partendo dalle località più note alla devozione induista, risale le pendici dei monti, fino ad arrivare presso la  foresta dove la tradizione volle che il Buddha avesse ottenuto l'illuminazione.
Un viaggio a ritroso nel tempo, che è anche un viaggio dell'anima e dello spirito, un modo per onorare altre culture, altre immagini ascetiche e colmi di rispetto ricevere l'omaggio di chi, in un passato remoto, ha gettato le basi di una saggezza antica.

Le tappe di un percorso di santità

Della ricerca del Buddha, quello che mi colpì maggiormente, fu la possibilità che ogni uomo poteva trovare la Pace, qui e ora, sottomettendo la mente alla propria coscienza.
"Fatti non foste per viver come bruti" e dunque ascoltare, valutare e discernere tra gli stati della mente deve diventare il nostro primo impegno quotidiano.
Lavorando alacremente per non far crescere infestanti ( pensieri destabilizzanti), arando con cura il terreno perchè possa dare buoni frutti (le azioni derivate da pensieri pii e gioiosi), arriveremo a conoscerci profondamente e potremo anticipare le reazioni avverse della nostra natura.
Troppo spesso, invece, si assiste ad una completa arrendevolezza delle persone ai moti della mente, che diventa egemone conduttrice dello sfacelo di una vita.

Imparare ad ascoltare la voce degli Angeli

Alcuni di voi mi dicono che sentono dei richiami alla virtù, ma che confrontati col panorama decadente della società, si sentono incapaci di seguirli. Così spesso si reagisce sarcasticamente a quei pensieri semplici e delicati che appaiono all'improvviso nel cuore di ognuno.
Se avessimo modo di ascoltarli, la nostra vita cambierebbe all'improvviso!
Ecco perché oggi vi propongo un viaggio fantastico, a bordo di un treno che deve condurci sulle orme dei Santi e dei Sapienti di ogni secolo, per portare in noi una speranza duratura.

Impariamo a scegliere i compagni di viaggio

Avremo molti compagni di viaggio: le buone letture, l'esempio dei grandi Spiriti di ogni tempo, il contenimento nel mangiare e nel parlare...piccole arguzie che sostengono nel percorso e lo rendono più piacevole. 
Strada facendo ogni stazione ci porterà nuova linfa, nuovi spunti su cui riflettere, eccellenti suggerimenti da mettere subito in pratica....

Ogni tappa è una possibilità di cambiare e di vivere in modo retto e soddisfacente

Impareremo a distinguere la Felicità vera, quella duratura da quella falsa, effimera e fuorviante che lascia dietro di se una scia di insicurezza e provoca avvilimento, mentre fortificheremo l'emissività del nostro cervello, inducendoci a riflettere sul Bene come opera suprema cui tendere.
Inizieremo a stimare la nostra Volontà come un dono della nostra natura superiore di esseri  illuminati, che non permetterà alle inevitabili tendenze individuali di stravolgere il nostro percorso.
Non ci lasceremo sconvolgere da sentimenti ed emozioni, ma assisteremo al tenero fiorire dei primi, senza soffocarne il palpito, mentre la nostra emotività non potrà arrecarci danno, non più di quanto possa arrecar danno il correre festoso di un bimbo sotto gli occhi vigili della mamma.
E dunque sapremo contenere il nostro moto interiore , se esso è causa di perturbazione e di dolore per noi stessi e per il prossimo.
Porremo attenzione a non esaurire il fisico, onorando il riposo quotidiano, lasciando che la nostra preghiera, la nostra meditazione superi i confini angusti della chiesa, del nostro luogo santo e si trasferisca in ogni luogo ed ora della nostra giornata.
Domineremo la collera quando essa si presenterà, fomentando un pensiero opposto, così da superare il primo momento, in cui non siamo portati a ragionare, mentre valuteremo le ragioni dell'accadimento a mente fredda, operando con discernimento, senza cedere all'impulso e divenire tutt'uno con l'emozione.
Ci impegneremo a vincere la paura, quella che si annida segreta dentro di noi e di lì ci rende deboli, vulnerabili, come uccellini implumi, esaminando i nostri stati prima che essi determino la nostra sconfitta, prendendo una coraggiosa posizione per abbattere questa tendenza.
E che dire della tristezza e dell'inclinazione melanconica? Prima che essa ci tolga tutte le forze sarà il caso di intervenire..questo ed altro impareremo, giorno per giorno, sul nostro treno...

Dove mi porterà il treno del Nirvana?

Senza saperlo già siete partiti, quando avete deciso di leggere questo post, avete abbandonato quel che stavate facendo e avete lasciato che il portello del treno si aprisse di fronte a voi e siete saliti...:
"E poi che male potrà farmi? Ma chissà dove mi porterà?"
Ma è un viaggio che non terminerà con la fine del post, perché è  appena iniziato..
A noi basta avervi fornito il biglietto ed avervi invitati a salire!

E se rimarrete con noi, stasera pregheremo per il nostro treno della trasformazione, quello che ci permetterà di camminare per le strade del mondo, brillando della luce degli Angeli....
Pace e Luce