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venerdì 7 febbraio 2014
La magia del podere degli Angeli
La prima volta che attraversai il ponticello che conduceva alla monumentale abbazia dell'anno mille, non feci caso ad altro, sopratutto non alle colline che la sovrastavano, al termine di quel piccolo ponticello di una ventina di metri, sospeso su di un torrente; passai oltre con lo sguardo disinteressato, anche quando era apparso quel cancelletto arrugginito risucchiato dal bosco. Avevo nel cuore la ricerca del mio posto della felicità, laddove niente avrebbe disturbato la mia ricerca di pace interiore, nessuna ovvietà e nessuna opportuna necessità avrebbe mai accompagnato i miei cagnolini ad un canile...ma quel giorno, davvero, sfrecciai oltre con la mia bici..
Un luogo segreto
Solo dopo pochi metri, in salita, alla volta del cimitero di quel minuscolo paesino che cinge la collina, ebbi un tuffo al cuore e volgendomi indietro, attraverso la vegetazione ampia, scorsi un comignolo ergersi tra rampicanti e rovi...
La magia del Podere degli Angeli è proprio questa: si mostra solo ad alcuni, mantenendosi segreto ad altri: a chi non sappia vedere con il cuore.
Anche oggi, che pure è risorto nelle sue pietre di fiume e una parte della vegetazione che lo ricopriva è stata tagliata, attrae lo sguardo di poche persone, umile e nascosto nella boscaglia, con i confini ammantati di lauri imponenti, cresciuti selvaggi, divenuti quasi alberi....
Il disegno di un cuore di bimba
Questo piccolo angolo di mondo è l'amato podere in cui vivo assieme alla mia tribù di 4 zampe (fino adesso 16 anime, me compresa), solo un ettaro inserito in una riserva faunistica, circondato da campi e boschi.
Il paesaggio della casetta che disegnavo all'asilo non era differente, talmente identico che il sole sorge proprio lì di fronte, in mezzo a due colline.
Anno dopo anno iniziai a percepire ogni alito di questo posto incantato, scoprire la gioia di essere vivi nel mondo e di poter provvedere al proprio fabbisogno, dalla legna per scaldare, al cibo da mettere in tavola.
Ogni secondo è una scoperta di gioia e di elegante sensualità, nello sbocciare dei fiori, nella chiarezza dei cieli, nella coltre tenera delle nebbie...
In quale mondo è giusto vivere?
Eppure in molti mi dicevano : " Il mondo va al contrario, non devi seppellirti in quel vecchio casolare! E poi tutti quei cani!....".
Mi abituai ad essere considerata la pecora nera, quella che voleva fare la ribelle, senza che questo mi impedisse di amare i miei cari con tenerezza infinita e di non chiedermi se mi avessero davvero mai compresa.
E poi mi domandavo: qual'e' il mondo che dovrei emulare, quello per il quale lottare?
Quello che vede un approdo nella ricchezza opulente, che ti costringe a dimenticare cosa sia la vita, offrendoti in cambio un pugno di monete sporche, con le quali comperare un posto in prima fila di fronte alla televisione o un elegante aggroviglio di lamiere con un motore o perché ti dicano quali prodotti sia meglio acquistare e come disfarsi di tutto al più presto per poterlo ricomperare?
Quella stessa società che assiste impassibile e connivente alle guerre di dominio, esattamente come all'epoca delle crociate?
Io vedo invece, in quest'epoca di passaggio, nuove linfe di rinascita della mirabile sensatezza della vita, quella vera, reale, attraverso la quale creare nuove possibilità per il vero benessere naturale.
Il battito del cuore di mille anime
Mi sorprendo a pensare a questa mia Italia, così abbarbicata agli interessi internazionali, che vuole svendere i suoi monumenti e la minuscola Europa di cui fa parte, schiacciata miseramente dagli interessi del mondo.
Altrove, verso i deserti africani, ancora si annusano fantastiche miscele dei the berberi, tra dune infuocate e villaggetti arsi dal sole, tetti di paglia, mani rugose e denti bianchissimi.....invece i suoni e i canti della terra di Pachamama si levano dall'America del sud, con i discendenti dei popoli più antichi che vivono nelle casette a 4000 metri d'altezza, sulle Ande, fatte di fango e muschio verdissimo, sciamani che cuociono radici magiche, amazzoni pluviali che si dedicano alla cura del loro popolo, vecchi dallo sguardo saggio seduti sulle seggiole ti ascoltano e tacciono, regalandoti l'universo.
Gli stessi che puoi vedere da noi, ancora, in qualche paesino dimenticato.
Nel mio cuore ascolto il battito del popolo selvaggio, anime contadine, filosofi, cantori ispirati, microscopici puntini luminosi, fratelli e sorelle della Madre Terra..
E quando siedo sotto il portico a guardare l'aia del Podere sento tutto questo e ascolto gli Angeli sussurrare: la vita è un dono, dona la tua vita....
Un invito alla preghiera di stasera
Questa sera alle 22 pregheremo per tutti i popoli nativi, quelli abusati e torturati, quelli la cui sovranità debba essere riconosciuta, pregheremo per il cuore di ciascuno di noi, perché si riconosca nella sofferenza dei nostri fratelli.
In Pace e Luce
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