venerdì 6 settembre 2013

Alla tribù delle noci sonanti

La scelta di Fabrizio

Avete mai pensato che in Italia esistessero le tribù?
Che ai nostri giorni qualcuno scegliesse di vivere senza luce elettrica, non per povertà, ma per scelta?
Nonostante l'urbanizzazione, il caos, la politica, la moda e le crisi economiche..esistono luoghi magici dove i denari sono considerati meno di niente e la vita, la gentilezza e la fratellanza rappresentano l'unico vero cardine sostenibile in base al quale impostare la quotidianità.

Il cattura sogni all'ingresso 

Alla tribù si dimentica di avere un cellulare(tenerlo acceso è assolutamente vietato) e mentre discendi la valle addentrandoti nel fitto della boscaglia, senti di allontanarti dalla tua vita quotidiana, dalle ovvietà, dalle tristi consuetudini  e scopri il paradosso di raggiungere te stesso, fin dove non pensavi fosse possibile.

All'ingresso dell'appezzamento della tribù ti accoglie,appeso tra cespugli e arbusti di nocciuoli, un cattura sogni fatato, intessuto di liane e ricamato con filo di cotone e noci, un artefatto della nostra terra e degli abili artigiani della tribù.Simbolo della possibilità, per ognuno che attraversa, di conquistare il suo sogno, purché  esso sia buono e giusto.

Siddharta, principino biondo di un regno incantato, è cresciuto sano e vegano

Le noci, che rappresentano ciascuna i componenti della tribù, suonano assieme, così come i cuori festosi dei suoi  abitanti.
Lì oggi erano Fabrizio, con il suo figlioletto Siddharta, un principino biondo di 6 anni,cresciuto sano e vegano, che ama giocare con matite e colori, che non conosce la plastica e che ammira ancora estasiato i disegni dipinti d'oro e d'argento, perchè non è assuefatto alla televisione.
Il tempo alla tribù si svolge lento ed è ritmato dalle consuete occupazioni di noi abitanti delle campagne: raccogliere la legna, provvedere alle provviste per l'inverno...ma per loro, che non fanno alcuna spesa al supermercato e che vivono solo dell'autosussistenza, quest'attività è tra le più importanti e prioritarie.

"La  meditazione è nella mia presenza agli attimi della vita"

Fabrizio si dedica all'agricoltura e all'allevamento delle api, attività a cui dedica gran parte del suo tempo, oltre a quello che trascorre in meditazione.
"La mia meditazione non è solo quella del mattino, ma è nelle mie piccole attività, nei momenti felici ed estatici della campagna o mentre macino il grano per farne del pane".
La macina di Fabrizio è di pietra e ne è orgogliosissimo: loro che aborriscono l'uso dei motori, devono provvedere per tempo alla lavorazione dei grani, occorre almeno un'ora per macinare  quel chilo di farina che noi acquistiamo noncuranti in negozio.

Ogni giorno è una preghiera per non nuocere

Quando sei da lui acquisisci consapevolezza del tempo e delle cose, il valore fondamentale dell'individuo, che si rispecchia nella sua natura di essere meraviglioso e magico.
Ogni giorno è una preghiera per non nuocere, per non causare disagio con il suo sopravvivere: Fabrizio cammina leggero sulle sabbie del tempo senza lasciare impronte.
Ma ne lascia nei nostri cuori, grazie alla sua profonda conoscenza delle scelte serene della sua vita, nell'umiltà di prediligere per se e per il figlio un'esistenza semplice e gioiosa.
Chi si è recato con me a conoscerlo non ha potuto non esserne affascinato, anche se a molti non sembra possibile vivere senza luce, acqua corrente o bagno in casa.
"E' stata una scelta ragionata"dice Fabrizio " se avessi accettato una comodità, questa avrebbe portato con se una serie di obblighi, di circostanze e vicissitudini che avrebbero limitato la mia libertà".

Da Fabrizio a Gary Snyder, l'idea bioregionalista

Così  narra sul Seminasogni, il giornalino scritto assieme ad altri amanti della vita "selvatica".
Il senso della selvaticità cui si ispira Fabrizio è quello raccontato dal poeta Gary Snyder, premio Pulizer per la poesia, che molti di noi bioregionalisti hanno conosciuto in Umbria anni fa.


Questo scrittore sostiene che noi umani si faccia parte di una rete di relazioni, in un luogo specifico: " in questo luogo ognuno di noi può trovare la delizia di convivere con altri esseri vegetali, animali e umani e questa convivenza ci pone di fronte al dovere di lasciare spazio agli altri, non pretendere troppo habitat, cibo o acqua.Riuscire a contenersi entro questi limiti da forza alla nostra vita e ci fa vivere dentro il luminoso sogno della terra."

Un'ecologia profonda che ci insegna chi siamo e dove siamo.

Preghiamo allora stasera ascoltando i nostri bisogni, ascoltando quanto della nostra quotidianità sia precostruito in base ad un modello e  cosa sia veramente utile portare nel cammino della vita...
.....forse solo un briciolo di saggezza e tanta allegria?
I nostri Angeli lo sussurrano sempre....

Pace e Luce con tutti voi, stasera, nella preghiera delle 22.

4 commenti:

  1. Se un giorno potessi vivere in un posto così diventerei diverso e comincerei a credere davvero nella fortuna: per noi che siamo cresciuti in città è tutto utopistico, oramai i nostri corpi sono disabituati alla fatica fisica e non siamo più in grado di fare niente di pratico.

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    1. Caro amico, le scelte della vita sono il risultato dei nostri pensieri e tutti noi possiamo spingerci laddove volgiamo lo sguardo, senza paura di essere troppo estatici nelle nostre premesse, possiamo guardare più in là, sempre più in là, senza dimenticarci di vivere con gioia il presente.Pace e Luce

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    2. ciao dalla locanda skansen, qui siamo lontani dalle varie tecnologie, per scelta di vita, ci vuole coraggio ma alla fine sei appagato, vivi la vita nn scandita dal tempo, ma dalle cose che devi fare, accudire gli animali, l'orto, fuoco e legna xchè è l'unica fonte di calore, pensare al viandante affamato, mbè, è una bella vita. p.s. fabrizio, gessica e il piccolo shiddarta li ho conosciuti 7 anni fà. persone squisite. ciao da silvano e tt la locanda skansen. p.s.chi vuole puo venirci a trovare, si lavora insieme

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    3. Salve Silvano della locanda Skansen, grazie del vostro contributo!

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