giovedì 27 marzo 2014

Invito alla Pace del cuore

Spesso le lettere che pubblichiamo denunciano oltre al malessere sociale, un disagio più spirituale, che abbisogna di ascolto, consiglio e considerazione da parte di tutti noi; ecco due nostri amici del blog, due storie emblematiche di un cammino dell'anima e delle traversie che incontriamo nella vita.

La ricchezza non è tutto

"Cara Mirina, ti scrivo come ultima spiaggia, come testimone della mia nullità, perché sono molto sfortunato e mi merito la mia sfortuna. Mi hanno detto che tu aiuti la gente e per questo ti scrivo, per imparare di nuovo a pregare, per capire dove ho sbagliato.
Devi sapere che ho avuto tutto dalla vita, che tutto mi è stato donato: soldi, una famiglia affezionata, poi i migliori sarti, una vita dove ho avuto tutto, dico tutto, barche, auto, viaggi, ho sposato una  donna ricca e intelligente da cui ho avuto 2  bellissimi figli, insomma non mi sono mai fatto problemi, anzi spesso ero in ozio e mi annoiavo.
E poi consideravo quelli che non avevano quello che avevo io, dei falliti, dei mentecatti senza voglia di farne. Lo so e mi rendo conto che ero ingiusto e che forse sono stato punito.

Ho perduto tutto di colpo

La mia tragedia è iniziata 2 anni fa: mia moglie mi ha lasciato portandosi via la metà delle mie sostanze, i miei figli ormai grandi non mi vogliono vedere e fanno la loro vita, i miei genitori morti uno dopo l'altro in pochi mesi ed infine questa crisi che mi ha messo in ginocchio, poi  la mia unica sorella che mi ha aiutato tanto e mi ha fatto venire a vivere con lei in un'altra regione, è venuta a mancare per un infarto...ora sono solo lontano da tutti, senza uno straccio di amico con cui parlare, sono finito...."
lettera firmata


Caro amico, ti siamo vicini  nella prova durissima che stai attraversando e no, non ti dirò che hai voluto quello che ti è capitato, perché sarebbe tremendo pensarlo.
Ma devi apprendere come accade che i nostri timori si manifestino nella nostra vita, dentro di te qualche cosa aveva desiderato vedere oltre, forse in alcuni momenti di ozio avevi visto nella tua vita qualche cosa che non andava, nonostante tutto. 
Quindi nel disastro c'e'  ancora un'opportunità.
Voglio dire che forse non hai perso tutto, forse hai guadagnato te stesso: la capacità di ragionare senza ricorrere al conforto dei tuoi genitori,  che sebbene abbiano abbandonato questa dimensione,  stanne certo, ti sono sempre vicini, almeno fino a quando non troverai la Strada, quella della serenità .
 In quel momento potrai ricostruire un mondo bello come quello di prima, ma più vero, perché al centro di esso, amico mio, metterai l'unico valore stabile che ci è dato di avere e cioè Dio. 
L'unico che non ti tradirà mai,assiso accanto a te, sarà il Signore che ospiti nel tuo cuore.
 Ascoltalo, Lui non smette mai di prendersi cura di te.E noi saremo sempre  qui
 quando vorrai camminare con noi...
Mirina
In Pace e Luce

Ed ora la lettera di Francesco , che ha perso la fede in se stesso:

Giorno dopo giorno il mio cuore si era aperto

"Cara Mirina, sono Francesco  e ti voglio raccontare la mia storia, anzi vediamo se mi potrai aiutare a capire dove ho smarrito la strada maestra.
Ti ho contattata per offrirti dei servizi di pubblicità, che tu rifiutasti con cortesia, ma mi venne voglia di parlare con te della mia vita e dei mie affetti.
A quel tempo vivevo con mio padre gravemente malato e dopo un doloroso divorzio con una donna di cui ero stato molto innamorato, ero pronto a incontrare l'Amore.
A dirti la verità  non seguii tutti i tuoi consigli sulla preghiera, ma mi limitai a frequentare il blog e leggendoti, giorno dopo giorno, nel mio cuore si è aperto qualche cosa. Anche a lavoro ero pieno di iniziativa e entusiasmo e tutti mi vedevano diverso.Ogni tuo scritto sembrava aiutarmi a capire e piano piano avevo iniziato anche a pregare il venerdì.

L'incontro con Maddalena fu un regalo degli Angeli?

Poi avvenne addirittura il miracolo: una nuova collega, anche lei divorziata, mi fece conoscere la sorella, di cui mi sono finalmente innamorato corrisposto con passione. Ti ricorderai che ti scrissi di Maddalena e del nostro desiderio di vivere insieme, anche mio padre sembrava stare meglio e così cominciavo a credere negli angeli.
La  buona sorte sembrava perseguitarmi, ma quando Maddalena si trasferì da noi qualche cosa cominciò a cambiare.

Il calvario della gelosia, l'inferno del dubbio

All'inizio  furono i miei figli che non mi davano tregua, pensavano che mi sarei dimenticato di loro, cosa che non potrà mai succedere, poi la mia ex collega di lavoro che mi tampinava e mi chiedeva sempre della sorella. Per di più iniziai ad essere geloso e quando la mia amata usciva da sola pensavo che mi volesse lasciare. Addirittura quando andava a trovare la madre mi ritrovavo a farle la posta sotto casa, immaginando che avesse qualche amante segreto. Insomma la mia vita iniziò a diventare un inferno: chiusi i rapporti con tutti quelli che avrebbero potuto portare via Maddalena da me, addirittura attaccai sua sorella con male parole e mi proposi anche di licenziarmi dal lavoro per  aprire una piccola ditta in proprio, per tenere con me Maddalena ogni giorno. Degli Angeli e dei loro regali mi ero proprio dimenticato ed ero tornato a vivere come prima di conoscere il blog.

La gelosia rende folli

Urlavo spesso con lei, perdendo la pazienza e lei era remissiva e silenziosa, poi cercavo di farmi perdonare ma l'inquietudine che avevo dentro mi divorava.
Ecco che però era passato meno di un anno, un brutto giorno Maddalena mi lascia per davvero: io impazzisco e faccio di tutto per riaverla, anche follie che la allontanarono ancora di più da me. Trascurai mio padre che finì ricoverato e morì solo di lì a poco, io ero come ubriaco di follia e continuavo a cercare Maddalena che però di me non ne voleva più sapere.

Cado nel tunnel della disperazione

Cercai anche di indurre la sorella a darmi il nuovo indirizzo, ma fui minacciato di denuncia e dovetti rassegnarmi.
 In quel periodo visitai persino dei maghi per farmi aiutare a riaverla, mi sentivo abulico e con una sola idea in testa.
 Un giorno decisi di farla finita e pensai di impiccarmi. Era solo 2 settimane fa.

La Mano di Dio

 Ma accadde allora un fatto molto strano, che ricordo molto bene e ti voglio raccontare per bene:
 ero in strada, un po malvestito perché non tenevo più a me stesso e  incontrai una vecchietta che mi chiese se l'accompagnavo fino dentro una chiesa lì vicino. Non dissi di no, perché tutto mi era indifferente, ma quando lei mi ha portato fino dentro la chiesa stretta al mio braccio, mi ha detto:
" Grazie, credo che lei sia molto caro agli angeli, sa?"
 proprio così Mirina, ti giuro! E mi sei tornata in mente tu.
 Sono tornato subito  a casa e ho scritto e riscritto questa lettera 100 volte, ma poi mi sentivo a pezzi e la stracciavo..non so se sia giusto scriverla..io non ho fatto più quello che dicevi..
cosa devo fare Mirina?
C'e' ancora speranza per me?
Francesco

Caro Francesco, la vita è davvero una sfida e come diceva una Santa dei nostri giorni, occorre avere il coraggio di coglierla.
I beni terreni sono ben poca cosa rispetto a quello che riceveremo per la nostra costanza nel partecipare la Gioia e la Verità, capire il significato della Vita è tutto qui.
A volte anime come la tua, forti e generose, si lasciano risucchiare dal tunnel delle emozioni e dimenticano il rispetto per le persone, specie per quelle che le amano.
In questo modo travolgono tutto in  un vortice e si rassicurano pensando di farcela a mantenere questo incerto mondo in piedi.
Non è così che funziona.
Occorre centrare saldo dentro di noi un principio di Fede e di Speranza che travalichi le umane concezioni.
Qualcosa che superi il dubbio fallace dei nostri giorni.
La letizia e il ringraziamento non devono mai mancare nella nostra casa.
Nella buona e nella cattiva sorte: solo così potrai divenire quell'ancora salda per quella donna che ami e  per tutti coloro che ti conoscono.
Porti il nome di un Santo venerabile e di candida purezza, ispirati a Lui per divenire un nuovo te stesso: rinuncia alle spire dell'oscurità e rivolgi il volto alla Luce.
C'e' tanta gioia ancora sul tuo cammino, la strada è aperta, abbi fede e rimani con noi, fratello caro!
Tanta Pace e Luce
Mirina

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