venerdì 22 novembre 2013

Il tarlo della lettura e la penna degli Angeli

Dove arde un libro si brucia un uomo

Non ricordo quando presi in mano il primo romanzo, in realtà ero molto piccola, forse tra i sei e i sette anni, quando non potevo raggiungere i compagni di gioco o alla sera prima di coricarmi...mi addormentavo, estasiata dalle avventure dei miei pirati (che erano pirati "onesti" che combattevano per la giustizia) e delle instancabili eroine di May Alcott.
Neanche i film di Truffeau con  le sue distruzioni libresche di piazza, tra roghi e fumi, avevano scalfito la fiducia nei miei maestri di vita: loro sì, in grado di impartire  lezioni sagge e compagni di  incredibili avventure; me ne stavo così ore ed ore, con un libro tra le mani, a sgranocchiare mele in soffitta, come la mia prima eroina, la Jo March di Piccole Donne.

Chi ammazza la lettura?

D'altronde ce n'erano stati tanti di roghi, pure al tempo dei nazisti della Bebelplatz e niente era mai cambiato!
Ma la crisi epocale era alle porte, come pure lo scarso impegno delle istituzioni e così, silenzioso e strisciante, rapido e instancabile, il tarlo della carta aveva invaso il nostro mondo distruggendo a ritmo serrato le collezioni più antiche, scavando enormi voragini, ricamando di fino tra racconti e novelle, opere d'arte e sillogi.
Nella grande biblioteca dei miei bisnonni, curiosi animaletti circolavano liberamente e qualcuno si era felicemente trasferito nella mia  libreria, attraverso un viaggio tra le pagine di un libro regalato...
Dagli anni 70 non era dato sapere chi fossero stati i mandanti di questa complessa operazione vorace, ma solo chi ne fu complice, ammazzando la lettura sin dai banchi di scuola e dividendo romanzi e opere di narrativa nello stesso minestrone di brani scoordinati, scomponendo liriche, imponendo riassunti da mal di capo, che nulla avevano del calore narrativo dell'opera originaria.
Intanto i testi originali  se la dormivano indisturbati, tra muffe e piccoli insetti divoratori, senza che niente facesse presagire l'ombra della catastrofe.

L'innocenza dell'anobium punctatum e l'asettico schermo del pc

Vennero i tempi del liceo e i romanzi erano sempre con me, nascosti in una borsa "di tolfa", sempre pronti a far capolino nell'attesa di un autobus o in metropolitana. Ricordo quanto fossi consapevole d'avere lo sguardo perso nel vuoto, quando distoglievo gli occhi guardandomi intorno e sorridevo al mondo, come fosse uscito allora dalla penna del mio autore preferito: un senso di orgoglio e di appartenenza, di comprensione e di riconoscimento, forse anche di esasperazione per quei temi cari alla giovinezza: gli Ideali, l'Amore, la Ribellione...
Anche allora l'anobium punctatum, il tarlo della carta, faceva capolino talvolta tra le pagine di uno di quei libri  e qualche volta si perdeva per le strade della città alla ricerca di nuove pagine da divorare, sempre più difficili da trovare..
Oggi la lettura è resuscitata nei social network e abbandonato il veicolo cartaceo, si spinge a costruire comunity di lettori che si incontrano con l'umore giusto del momento, a scambiarsi volumi in un mondo irreale.

Il libro ritrovato e la penna degli Angeli

Se sia meglio o peggio non so..per coloro che avevano il piacere di sentire l'odore e la sofficità delle pagine che scorrono tra le dita, qualcosa è cambiato e il piacere della lettura è divenuto qualcosa di asettico, oramai lontano dalle pagine unte di marmellata della mia memoria di bimba.
Tanto che un vecchio libro di ricette ereditato dalla  nonna è divenuto un libro magico, pieno di fantastiche "pozioni" stregate: i fogli unti e gli appunti segnati con l'agile e ordinata calligrafia della nonna...una tenerezza  mi invade sfogliandolo ancor oggi...
Ma quel che conta è che a chi legge non sia più dato d'esser solo, anche se le mirabolanti tecnologie conquistano sempre di più le  vite degli utenti,  assorbite dai tempi "tecnici" di applicazione.
Mi chiedo se gli Angeli osservino i nostri cambiamenti con interesse o solo per vedere in quante attività disperdiamo le nostre vite..un tempo aprivo in un attimo le pagine di un libro e poi  le richiudevo non appena volevo, un gesto semplice..il libro era fragile come una creatura... leggero come le ali di un angelo...

Anche oggi ,alla preghiera, avrò tra le mani l'antico messale di zia Maria, dalle cui pagine grige e sottili come carta velina, si esprimono mille lodi...
Preghiamo stasera perché questo mezzo tecnologico che ospita i nostri ricordi, possa essere portatore di Pace e Uguaglianza, Fratellanza e Umanità tra le genti, come fosse scritto dalla..penna di un Angelo...
..strappando disonestà e tristezza, profitto e violenza dai rami più alti...
....tanto bene possiamo fare con i nostri spiriti lieti...
Alle 22 in Pace e Luce

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