venerdì 1 novembre 2013

Un abbraccio vale più di mille parole

Una via per amare

Buongiorno di Ognissanti fratelli e sorelle, benvenuti al venerdì di preghiera.
Stasera alle 22 ci riuniremo per pregare assieme, ognuno dalla propria casa, ognuno vicino e presente alle necessità degli altri fratelli.

 Cercheremo anche questa sera di ritrovare lo spirito profondo che rende possibile il miracolo della resurrezione dalla carne...accade continuamente..ogni volta che un'anima in preda all'angoscia risale verso la luce.
Non si tratta di un percorso logico, la dinamica delle speciose congetture non offre lidi sicuri a quella persona che voglia abbandonare la forma per la sostanza.
Andare al di là di tutto ci obbliga a rinunciare alle ovvietà del quotidiano, onorando i nostri doveri, mentre il nostro cuore si rivolge al Signore.

Liberarci dai vincoli dell'ego


Quando accettiamo che il Divino scenda in noi, dobbiamo liberarci dai vincoli dell'ego, che ci ancora come una pietra alla terra, che alimenta i rancori e le offese patite, addolorando sempre di più la nostra anima.
C'e' chi ha una certa destrezza nell'offendere e a sua volta provocare l'ira del  fratello, chi lo fa per inconsapevolezza, chi si ritrova suo malgrado a patirla, come Nostro Signore sulla Croce.
Nostro Signore non aveva altra colpa se non quella di non aver scelto di regnare in terra: Lui che avrebbe potuto avere ogni bene terreno, aveva scelto una vita di semplicità e dedizione ai bisognosi.
Se fosse stato alla testa degli eserciti, se avesse accettato le ricchezze di chi lo voleva nei reami terreni, forse molti del suo tempo non avrebbero fatto  fatica a seguirlo...

A chi cerca ancora prove dell'esistenza di Dio

E le cose oggi non sono cambiate: anche oggi molti esigono prove.
Coloro che  vogliono dimostrazioni della benevolenza di Dio,  le cercano là fuori, dove non possono essere trovate.
Pochi capiscono che devono cercarle nel proprio cuore.
Quello cui assistiamo su questa terra spesso ci toglie ogni speranza e ci confonde, non riusciamo a distogliere lo sguardo da tanto dolore e guardiamo nostro fratello dicendo : "Perché hai fatto questo a me?"
Anche coloro più inclini ad essere soccorrevoli ed attenti, cadono nella spirale del dubbio, quando le loro braccia tese ricevono un diniego o quando vengono oltraggiati e offesi senza ragione alcuna.
E quindi molti di voi si lasciano trasportare dalla rabbia e permettono che il rancore si dissemini, coltivando un groviglio  di rovi nel proprio cuore.

La preghiera per sopportare il dolore

E' proprio da questo che vogliono metterci in guardia  i nostri Angeli: non dalla possibilità di ottenere la Santità a qualunque costo, ma da quella di preservare il nostro cuore dalle ferite inferte dalla vita.

Agire con fede nel Signore significa non voltare  la testa di fronte alle ingiurie e sopportare il dolore con coraggio, facendone oggetto della nostra contemplazione, finché il Signore non scenderà a confortarci e farci capire il Suo disegno.
Anche se il vostro nemico appare egoista e sprezzante, anche se si pavoneggia delle armi schierate.
Mantenere la quiete del cuore è il primo passo.
Distaccarsi dal facile meccanismo di rivalsa è il secondo passo.
Per farlo la preghiera è il primo conforto, poi con tatto e nel silenzio affronteremo quel che ne segue.
Il vostro cuore infranto si spezza in mille frammenti e da questi fuoriescono delle spighe dalle punte aguzze: anche la persona più buona, oltraggiata, prova rancore e cosa ancor più pericolosa, il suo cuore potrebbe ospitare l'odio.

Ecco perché oggi, nel giorno della commemorazione dei Santi, vi propongo di lasciare da parte la sofferenza e di guardare alle virtù, a ciò che potete fare per ottenerla, in attesa che il vostro cuore sia libero d'ogni ombra. Poi, quando sarete pronti, gettate le braccia al collo di coloro che vi hanno offeso, fatelo nella realtà se riuscite, o nel vostro cuore, ma fatelo davvero.

Per questo pregheremo stasera, ispirati dal post che segue, a voi tutti:
Pace e Luce

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