domenica 27 ottobre 2013

Cosa c'e' che non va

Negli ultimi anni ascoltare il vento che soffia tra le mie colline pedemontane è diventata quasi un' abitudine e  predispone il mio animo all'indagine interiore, mentre l'autunno porta via gli ultimi bagliori dell'estate nelle sue foglie gialle...

 Ma cosa c'e' che non va?

Ho nuovamente lasciato dietro di me il mondo caotico...che mai come oggi è apparso  teso, nervoso, saturato da mille contraddizioni, cento ed uno egoismi, flaccidi e morbosi.
Neanche le preghiere nelle  molte chiese cristiane della capitale, né lo stesso  richiamo del Papa, sembrano avere ragione della bieca abitudine alla contumelia, alla faziosità.

Papa Francesco e l'omelia sul linguaggio

Le persone vivono incoscienti del loro potere e muoiono abbacinate dal dolore della fraudolenza.
L'ipocrisia regna sovrana, rendendo debole il tentativo di coloro che vorrebbero solo un mondo di Pace.
Osservate le pagine ogni giorno sotto i nostri occhi, anche  su  internet, su Facebook, su tutti questi canali consueti di scambio della nuova umanità: qui l'ipocrisia sta ad indicare la simulazione di buoni sentimenti allo scopo di ingannare in mille modi!
 Papa Francesco ha parlato proprio di questo nella sua Omelia sul linguaggio.

Contro i fautori del politicamente corretto

Quello che viene adottato come un linguaggio "socialmente educato", nasconde le spire della simulazione della virtù...infatti non abbiamo più bisogno di conduttori radiofonici maleducati, che celano il loro  profitto opportuno sotto parole dissennate ed aggressive.
 Non è un caso se sempre più spesso accettiamo di buon grado l'odore del perbenismo, il clamore della vox populi, incuranti se questa sia autentica o no...
Contro tutto ciò si è lanciato il nostro Papa nella sua lezione, contro i fautori del politicamente corretto che "vogliono una verità schiava dei loro interessi", contro gli alibi semantici che modificano la realtà, lasciando apparire accettabili cose disdicevoli, rendendoci più tolleranti di fronte alle mascalzonate più bieche....

L'ultimo atto di una commedia tragica

Una mia utente mi ha confidato giorni fa che non sa più cosa farsene di un'umanità che si accoda a sottoscrivere "mi piace" su post di dubbio gusto, su narcisistici scambi lessicali, dove a frotte accorrono a condividere lo scempio, l'oscenità, la condotta macabra, issando ghigliottine mediatiche, ove l'odor di folla si mescola agli orrori delle forche di antica memoria.
E come allora, di fronte ai patiboli eretti, nessuno si rende conto di assistere all'ultimo atto di una commedia tragica,  i cui burattinai rimangono impassibili registi.
Le improntitudini restano, come la gente volgare e disonesta, incline alla volgarità ed alla cupidigia, all'invidia ed all'adulazione dei potenti.
Quello del Papa è un atto di accusa, anche perché il sistema mediatico italiano usa le parole per agevolare la corruzione, il finto zelo scopre la falsità delle intenzioni, la lusinga della disonestà  nasconde i veri obiettivi di chi la compie.

Portano via il suo cagnolino perché non ha i soldi per cambiare il recinto

E qui vediamo pure lo strapotere di associazioni pro bono che attingono al patrimonio pubblico per sostenere i loro operati, a volte biasimevoli.
E' di pochi giorni fa la lettera di una lettrice di questo blog, ragazza madre coraggiosa e piena di fede, a cui le autorità hanno portato via un cagnolino di 4 kg, perché spesso, in sua assenza, capitava che uscisse dal giardino.
Lei e la  figlioletta sono addolorate ed inermi, di fronte all'operare di una facinorosa macchina da guerra di benpensanti che preferiscono affidare un cane alle 4 mura di un canile a vita, anziché all'affetto dei suoi proprietari, la cui unica colpa è non avere abbastanza danari per  rendere sicura una recinzione.
Le associazioni animaliste, che spesso svolgono un grande lavoro, altre volte dimostrano esse stesse ingegnose improntitudini.
Ma questa è solo una goccia nel mare dell'idiozia di cui siamo testimoni e che viene gabellata come onestà e probità.
E allora cosa fare, direte?
Come salvare il nostro cuore e la nostra coerenza intellettuale?

Recuperare una dimensione di bambino

La Benedizione del Papa è per chi non indulga solo in un linguaggio politicamente educato, ma per un parlare evangelico, dove non ci sia posto per la lusinga, per l'adulazione, per i propri interessi, per dire solo cose belle che non sentiamo.
Essere noi stessi con le Verità del Vangelo significa recuperare una dimensione di bambino, affermare la Verità senza dubbio alcuno, come quando Gesù parla ai suoi discepoli e dice :"sì, sì e no, no".

Solo così ricominceremo ad ascoltare la voce degli Angeli.
Pace e Luce

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