lunedì 27 ottobre 2014

Polvere di stelle

Avvolti dalle tenebre di questi giorni di guerra e di abominio, avanziamo silenziosi, fratelli e sorelle  e intorno a noi le notizie di un mondo in disfacimento ci hanno a lungo angustiati ....
e  mentre ero intenta a scrivere questi tristi pensieri,chiedevo in preghiera :
"Perchè è necessario che si debba patire, soffrire ed avere tanti problemi, perché la gente deve provare tanto dolore?"
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Allora qualcosa si fece udire:
"La vita è terribile, Mirina..non sento di farcela", sussurrava in fondo al mio cuore una vocina..
Tesi l'orecchio e l'ascoltati..era tenue e cinguettante, pareva una voce di bambina...
"Chi sei?" Ebbi il coraggio di chiedere...
E la vocetta sembrò uscire tutta d'un soffio:" Sono te"
"Me? Perché mai dovrei aver bisogno di ascoltare me stessa?
Ho tanto da fare e persone che mi aspettano, i cagnolini del rifugio ...non ho tempo...."
"Eppure un tempo noi giocavamo insieme.."insistette quella..appena in un soffio suadente.
Ma ribattei decisa:
"Ascolta vocina del mio cuore, ritorna nel profondo, perché qui sopra siamo presi da tante necessità e le persone vogliono risposte e non poesie.."
La voce tacque...ma poi riprese e intonò una cantilena:
"Mirina non vuole sentire , Mirina non vuole sentire..."somigliava a quella dei bambini dell'asilo..
E all'improvviso mi parve di essere avvolta da un turbine veloce , che mi faceva roteare come rapita dal vento:
"Oddio,sto morendo"ebbi il tempo di mormorare...ma ecco che mi sentii avvolgere sempre più rapidamente e poi...mi svegliai ,guardandomi intorno... riconobbi la mia stanzetta di bambina e intorno a me i miei orsetti,le bambole vestite da scuola, l'abito da fatina abbandonato sul letto..poi osservai meglio e vidi una bambina adagiata accanto ad esso: aveva il viso tra le mani ed indossava una sottanina lisa,di quelle che facevano indossare alle bambine ai miei tempi.
"Perchè stai piangendo,bambina?",domandai e quella asciugandosi gli occhi, mi guardò.
Aveva lo sguardo accigliato e le labbra imbronciate: "Ti sei dimenticata di me!" , mi rimproverò.
La guardai bene e riconobbi me stessa..un giorno di un passato che avevo dimenticato.
Ma perché mai avrei dovuto ricordare?
" Hai tolto l'abito da fatina?", le chiesi avvicinandomi a lei ed indicando l'abito gualcito e sdrucito gettato accanto a lei...
"I bambini non credono più alle Fate" si lamentò affondando il viso nel cuscino..
era un visetto paffutello e roseo, solcato dalle lacrime,con il mento scosso da un tremito convulso...
Rammentai quel che era successo quel giorno di tanto tempo prima: avevo ricevuto in regalo un abito color delle stelle, per potermi vestire da Fatina per il Carnevale, ma un bambino dispettoso mi aveva gettata in terra con una spinta e poi aveva calpestato il mio bellissimo cappello a cono, intessuto di veli azzurri e argento....
In quell'attimo avevo rivisto tutti i fatti di quel lontano giorno: la guardai piena di compassione e  raccolsi il cappello da fatina.
Non potevo credere di trovarmi di fronte a me stessa e di parlare con quella bimba a tu per tu, ma risolsi di agire come si fa con i bimbi
"Adesso lo aggiusteremo" la rincuorai
"Hai dimenticato" disse,per tutta risposta " Hai dimenticato che ogni volta che qualcuno rinuncerà a  vedere l'amore..l'abito delle fate si strapperà: guarda adesso come è rovinato" e intonò di nuovo la cantilena triste..." "Mirina non vuole sentire, Mirina non vuole sentire..."
Mi sembrava di non poter far nulla per consolarla: era vero..il mondo ha corso troppo in fretta e avevo lasciato in quell'angolo della mia memoria quella promessa:
"Quando qualcuno non ti permetterà di aiutarlo,non ti amerà o rifiuterà di essere confortato e il vestito delle fate stellate si strapperà..dovrai ricucirlo subito,ogni volta,senza perdere tempo: su quello strappo nascerà una nuova stella lucente e potrai curare il suo cuore con  il tuo amore .... ancora e ancora e ancora...da qui fino al sole"
La bimba bruna alzò il visetto rasserenato e  mi guardò:

"Ti sei ricordata,ora?"




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