Un testamento di verità
All'età di 10 anni, in occasione della
mia prima comunione, una cara prozia mi regalò una copia autentica
della prima edizione dell'avvincente poesia di Kipling "If":
mi spiegò che aveva rappresentato il testamento spirituale dello
scrittore a suo figlio, ancora fanciullo...
Lo stesso aveva voluto fare
l'ottuagenaria signora con la sua nipotina e durante gli
anni, per non perdere la preziosa poesia, volli incorniciarla e darle
un posto d'onore: oggi è ancora lì, nel mio studio.
Ecco allora che ne è ho pronta una
versione, spiegata ed interpretata per quello che la vita ha potuto insegnarmi, perché resti a futura
memoria di cose buone e belle, cui ispirarsi nei momenti bui che tutti noi attraversiamo.
"Se"
Se puoi rimanere saldo quando tutti
perdono la testa e ti accusano di questo
Nella versione originale parlava di
"tenere la testa, quando gli altri la perdono", ossia agire
con lucidità... la prima cosa da fare quando... tutto è perduto o quasi...
Se puoi credere in te stesso, quando
gli altri dubitano di te
ma tener conto dei loro dubbi
...e qui sottolinea che occorre
moderazione ed equilibrio nel giudicare noi stessi e gli altri: aver
fiducia in se stessi, non vuol dire essere rigidi di idee, ma
disposti a cambiare al meglio ed ad integrare le proprie convinzioni
con quelle degli altri, se questo è possibile...ma seppure non lo fosse, continuare a credere in sé stessi, aiuterà a superare il momento difficile.
Se saprai aspettare senza stancarti
di aspettare
...e qui è chiaro l'invito a
coltivare la pazienza..
O essere diffamato, senza rispondere
diffamando gli altri
nell'edizione originale dice "senza
allearti con le menzogne".... accade troppo spesso in questo mondo dove l'arrivismo e la violenza fisica e verbale, vengono ben nascoste da tanti altri orpelli, sempre volgari e ridondanti...
O se sarai odiato senza rispondere
con l'odio
ovvero mantenersi al di sopra degli
istinti bestiali, rinunciare a vendicarsi...ma rimanere fedeli al proprio ruolo.
Senza sembrare troppo buono o
mostrarsi troppo saggio
un invito all'umiltà di chi impara
giorno per giorno, avendo chiari i propri limiti che si sforza di
superare con l'intenzione positiva di far bene.Non importa quello che gli altri credono che tu sia: è importante solo quello che tu sai di essere!
Se saprai sognare senza fare del
sogno il tuo padrone
ovvero dimenticare la realtà a
favore della fantasia e perdere chiarezza, finendo per rendersi
schiavi di ombre..i sogni sono il seme della creazione, senza di essi, la vita non esisterebbe, ma proprio per questo devono essere attinenti alla realtà e mantenuti sono vigile controllo, perché il sogno di per se stesso può condurti troppo distante per poter tornare indietro...
Se saprai pensare senza fare del
pensiero il tuo scopo
che significa avere sempre chiaro
un' utilità del pensiero (Kipling era contrario al sapere
speculativo, inutile e prosaico, di cui molti si facevano vanto)...
Se saprai affrontare il Trionfo e il
Disastro e trattare allo stesso modo questi due impostori
Questa è una raccomandazione che ho
tardato a recepire...non riuscivo a capire perché avremmo dovuto
considerare negativo il trionfo: ora so che nel disastro puoi pensare
a sollevarti, a reagire, mentre spesso nel trionfo, le
mollezze affiorano, il cuore si assopisce e gli istinti si
esaltano...meglio la quiete serena, l'accogliere ogni giorno con la
stessa disposizione di gioia, sia l'alba che il tramonto...
Ecco perché "impostori"
perché si presentano come ciò che non sono: il disastro non
porta comunque alla sfortuna e il trionfo non promuove sempre la pace del
cuore..
Se riuscirai a
sopportare di sentire le verità che hai detto,
distorte dai
furfanti per abbindolare gli sciocchi....
Un passaggio amaro che ha un
retroscena di dolore: chi di voi non ha mai provato stupore di fronte
alla cattiveria gratuita, come riconoscere che le proprie parole
vengano raggirate e private del loro significato, per far sì che noi
si appaia più sciocchi, più sprovveduti, più ignobili di quanto
non ci sentiamo di essere...quante volte alcune persone si sono finte ignare, mentre ascoltavano impassibili suonare la campana della nostra condanna, senza fare
alcunché per venirci in aiuto...
O guardare le
cose cui hai dato vita distrutte
Il mondo non possiede logica, la vita può non essere giusta, le cose che abbiamo non sono realmente
nostre, perciò, se le perdiamo, non dobbiamo sentirci defraudati,
anche se a farlo sono state la sorte o uomini senza scrupoli: al
danno si aggiungerà la pena e a questa la beffa.
Un saggio distacco, meditato con
anticipo, ci farà ritrovare la forza per ricostruire, come vediamo
nel passo successivo..
E piegarti a
ricostruirle con gli stessi logori arnesi
Fa pensare a chi abbia perso tutto
dopo una vita di lavoro (e Kipling affrontò diverse sciagure),
parla di ricominciare quando non sei più giovanissimo, quando il
corpo non è efficiente come in gioventù e il cuore più
addolorato...
Se saprai fare
un mucchio di tutte le tue fortune e rischiarlo in un unico lancio a
testa o croce
Come sappiamo gli inglesi amano
molto più di noi le scommesse (scommettono su tutto) e quindi più
che un invito è un motto abituale, come a dire : "se hai il
coraggio di rischiare, nella vita..."
Ossia di rifiutare l'immobilismo,
di creare sempre qualcosa di nuovo, senza paura di cambiare o di
perdere una stabilità che, per sua natura , è sempre
illusoria........
E perdere e
ricominciare ancora dal principio
Qui tratta
della paura più diffusa, quella di perdere ciò che ci è caro,
quello che non vorremmo mai lasciare: le nostre ricchezze, ma anche
le persone, ciò che ha rappresentato stabilità nella nostra
vita..come dire: "Non avere nessun simulacro, nessun
attaccamento, perché devi essere consapevole che nella vita puoi
perderlo, perciò rimani leggero come il vento e non perderai mai te
stesso", aggiungerei...
Senza mai far
parola della tua perdita
Questo è il
passo che amo di più: infatti si può anche accettare di aver perso
ciò a cui si teneva, ma l'animo umano è incline alla nostalgia, al
rimpianto per ciò che fu: se però seguiremo questo insegnamento,
capiremo il modo in cui la vita va vissuta e cioé momento per momento e
allora, sebbene le dolci memorie siano oramai parte del nostro cuore,
non ci produrremo nel vano tentativo di disseppellire ciò che giace,
ricercando emozioni perdute, non più attuali e così saremo vivi,
oltre ogni limite del tempo.
Se saprai
serrare il tuo cuore, tendini e nervi, per servire il tuo scopo..
E qui è
evidente che la vita vada vissuta anche nei suoi aspetti di lotta e
di perseveranza in nome dell'Ideale che abbiamo scelto di
perseguire...capaci di insistere strenuamente, fino all'ultimo
respiro, come afferma infatti subito dopo:
quando sono
(tendini e nervi-ndr-) da tempo sfiniti
Puoi sentire di non farcela più, di essere sul punto di crollare,
ma vai avanti senza lamentarti...
E a tenere duro
quando non c'e' più nulla per cui tenere duro
Qui sostiene che
puoi aver già perso tutto, nonostante gli sforzi e il tuo stesso valore,
perché la vita è così: inaspettata e a volte crudele, ma anche lì
ti dice di "non mollare", cosa potresti possedere ancora di così prezioso? Quest'ultima ricchezza è la perseveranza nei tuoi scopi, la
capacità di credere nei tuoi sogni, la voglia di ricominciare e di
rimetterti in gioco, sempre, a dispetto delle circostanze e di tutto
ciò che ti succede...e seguita infatti:
Se non la tua
Volontà che ti dice "tieni duro"
La scuola della
vita abbatte i più deboli e non dipende da quello che ti accade:
puoi aver affrontato dolore e abbandono, lutti, malattie, disastri
finanziari, calunnie ingiuriose e diffamanti, ma esserti ricordato di
mantenere fede a TE STESSO, come? Coltivando la Volontà, quel
positivo atto dello spirito che ti permette, in base ad una serie di
criteri differenziali, di stabilire ciò che va fatto e cosa no...
Se saprai
parlare alle folle senza perdere la tua virtù
Quanti di noi si sono ritrovati abbacinati da una situazione pubblica? Perdendo
il controllo o facendosi trascinare da sentimenti ed emozioni..non si
dice forse "a furor di popolo"?
E cosa vuol dire, se non che la collettività attua e si muove con la forza di un branco di bisonti, incapace di virate consapevoli, si fa trascinare dalla forza di un'emozione, come ben sanno i politici di mestiere...
E cosa vuol dire, se non che la collettività attua e si muove con la forza di un branco di bisonti, incapace di virate consapevoli, si fa trascinare dalla forza di un'emozione, come ben sanno i politici di mestiere...
Ma se tu hai
cara la tua virtù, cioè lo spirito individualista che anima la tua
esistenza, il tuo essere prezioso, dotato di sentimenti e
ragione...saprai ergerti su di esse (le folle) e addirittura guidarle...
O passeggiare
con i re, rimanendo te stesso....
E non ci si
perde solo mescolando i nostri intenti a quelli della gente comune,
perché esiste un paradosso assai più insidioso: possono essere
anche quelli che adoriamo come re e regine, chiunque rappresenti a
parer nostro un alto esempio da raggiungere, chi faccia sfarzo del
proprio potere e ce ne offra la possibilità di condividerlo,
chiunque sappia far leva sulle personali aspirazioni ad elevarsi , a
diventare migliore: in una parola, gli adulatori, i millantatori,
come pure coloro i quali sono un gradino sopra di noi per censo,
istruzione o ceto sociale e riescano a farci sentire desiderosi di
scalare la china del successo...quelli sono assi più pericolosi, perché dietro tali lusinghe il nostro ego può perdersi per sempre...
Se né i nemici,
né gli amici più cari potranno ferirti...
Anche qui ho
meditato molto: sono una persona in cui alberga una sensibilità
quasi dolorosa, ascolto ogni sottile mutamento nella vibrazione
esterna..e non è possibile, quando si è così, passare indenni per la
fanciullezza e la giovinezza, senza perdere un po' della propria
gioia ed apprendere duramente come riconquistarla centrandosi su di sé...ma
questo passo mi ha aiutata, perlomeno a capire, se non a praticare,
un'arte difficile: quella dell'indifferenza dal giudizio. Ebbene:
tener conto di tutto, con capacità di accettare le critiche , quando
esse siano costruttive, senza farcene segnare e al tempo stesso
riguadagnare il proprio spazio interiore di analisi e di
discernimento.
I nemici,
quelli, li incontreremo sempre, ad ogni angolo, perché sono il
riflesso delle nostre stesse paure, di cui non ci libereremo forse
mai. Ma siamo chiamati alla lealtà dell'indifferenza dal nemico, ad
accettare le sue armi ed a combattere: la dialettica degli opposti
raramente si dimostra di una qualche efficacia nel riunire le
opposte fazioni e di per se' stessa scava trincee d'opinione e di
risentimento. Ma ci sono pochi, rarissimi casi, in cui due nemici, solo se sono leali, giungono ad apprezzarsi durante la loro contesa ed in alcuni casi, ancora più rari, possono pure sedere alla stessa tavola, senza
per questo perdere nulla della loro contesa o condividere lo stesso
desco...
Quanto agli
amici più cari che ti feriscono..può accadere più spesso di quanto
non si immagini..non avete ricordi di quando questo sia accaduto
l'ultima volta? Credo meno di poco tempo fa, se ci penserete
bene...Anche io ho fardelli di una vita, eccezionali ovvietà,
persone che senza motivo mi hanno lasciato e si serrano da anni in un
silenzio borioso, inclini a non dimenticare... a volte capita se all'alba dei tuoi 20 anni, alla tua
migliore amica tocchi d' accettare di perderti, quando ti vedesse sposata e prossima a crearti una famiglia, cieca di fronte al fiume che scorre. Gli atti vituperati sono semplici e senza
spiegazioni. Le persone sono strane: nelle menti più raffinate
esistono delle strategia coatte e corrotte e se seguirete il filo
d'Arianna, non è detto che vi porterà al di fuori del labirinto...
Se per te ogni
persona conterà, ma nessuno troppo
Ogni persona ha
diritto di essere accettata ed amata, considerata e compresa: gli
altri non solo sono fratelli, ma sono parte di noi stessi: come lo è
il mondo attorno a noi. Non dobbiamo produrci in opere disumane:
basterà essere presenti quando qualcuno avrà bisogno di noi, senza
voler aiutare quando non sarà richiesto, senza attardarci dietro a
chiacchiere. Agire quando sia necessario e giusto, consolare ed
esserci.Ma nel far questo, dovremo rifuggire un pericolo in agguato,
che è quello di attaccarci alla persona che stiamo aiutando o che si
è rivolta a noi. Quest'impulso è umano e non è un cattivo
impulso, purché non ci si aspetti troppo da quella persona. E' buona
cosa aiutare senza aspettarsi nulla, sopratutto nulla in cambio.
Essere in grado di agire in questo modo ci libererà dalle catene
della sofferenza e ci renderà davvero indipendenti e felici.
Se saprai
riempire ogni inesorabile minuto, dando un valore ad ognuno dei 60
secondi...
Quest'esortazione
si riferisce al dover vivere con consapevolezza, non tanto agendo in
modo compulsivo, ma riempiendo ogni momento della nostra vita con la
nostra presenza mentale e spirituale: essendoci, cioè, senza
trovarci altrove con la testa..solo così la vita può essere vissuta
con pienezza!
Sarà tua la
terra e tutto ciò che è in essa
Ossia potrai
fare un uso assennato dei doni che ci sono stati dati ed essere
felice, gioendo di tutta la meraviglia del creato!
E, quel che più conta, sarai un uomo, figlio mio...
Essere un uomo ha a che fare con valori morali, con profonde
convinzioni che non possono essere studiate sui libri, ma apprese
secondo l'esperienza, saggiamente guidata da quei precetti profondi
che fanno la vita degna di essere vissuta e la considerazione di
"essere uomo/donna" con tutto il potere contenuto nella
possibilità di creare in bellezza, onestà, virtù e fantasia.
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Credo che mai nessuna poesia abbia espresso con tale chiarezza i
principi di tutte le religioni, di ogni possibile rivoluzione
dell'anima, di ciascun impulso personale a creare in bellezza e
saggezza per se stessi e per gli altri.
Credo che sia nostra cura ricordarlo spesso e sì, siamo umili:
rileggiamo tante e tante volte questa bella poesia, sino a farla
nostra, a conoscerla in tutta la sua bellezza.....
"Se"
Se
saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la
perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
(R. Kipling)
Pace e Luce
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
(R. Kipling)
Pace e Luce