lunedì 30 giugno 2014

Una poesia....... che è un passepartout

Un testamento di verità

All'età di 10 anni, in occasione della mia prima comunione, una cara prozia mi regalò una copia autentica della prima edizione dell'avvincente poesia di Kipling "If": mi spiegò che aveva rappresentato il testamento spirituale dello scrittore a suo figlio, ancora fanciullo...

Lo stesso aveva voluto fare l'ottuagenaria signora con la sua nipotina e durante gli anni, per non perdere la preziosa poesia, volli incorniciarla e darle un posto d'onore: oggi è ancora lì, nel mio studio.
E nulla toglie alla sua bellezza che se ne dimentichi troppo spesso l'insegnamento, in un mondo, quello di oggi, in cui le tecnologie determinano il modo in cui l'informazione viene veicolata; ma forse, sì, se n'e' persa la sensazione che se ne traeva: dopo tanti e troppo spavaldi declamatori, come tutto ciò che è abusato dalla sequenza televisiva, perde fascino e magia, così quella poesia si ascolta senza sapere, ci si annoia come di fronte ad un panorama di estrema bellezza, ma troppo consueto per trarne i motivi che ne connotano l'eccezionale valore, l'estraneità che risveglia l'attenzione, stanchi di guardare, stanchi di ascoltare, tralasciamo di spiegarla ai nostri figli, come prima cosa, quando si affacciano al mondo delle idee...

Ecco allora che ne è ho pronta una versione, spiegata ed interpretata per quello che la  vita ha potuto insegnarmi, perché resti a futura memoria di cose buone e belle, cui ispirarsi nei momenti bui che tutti noi attraversiamo.

                                                                      "Se"

Se puoi rimanere saldo quando tutti perdono la testa e ti accusano di questo

Nella versione originale parlava di "tenere la testa, quando gli altri la perdono", ossia agire con lucidità... la prima cosa da fare quando... tutto è perduto o quasi...

Se puoi credere in te stesso, quando gli altri dubitano di te
ma tener conto dei loro dubbi

...e qui sottolinea che occorre moderazione ed equilibrio nel giudicare noi stessi e gli altri: aver fiducia in se stessi, non vuol dire essere rigidi di idee, ma disposti a cambiare al meglio ed ad integrare le proprie convinzioni con quelle degli altri, se questo è possibile...ma seppure non lo fosse, continuare a credere in sé stessi, aiuterà a superare il momento difficile.

Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare

...e qui è chiaro l'invito a coltivare la pazienza..

O essere diffamato, senza rispondere diffamando gli altri

nell'edizione originale dice "senza allearti con le menzogne".... accade troppo spesso in questo mondo dove l'arrivismo e la violenza fisica e verbale, vengono ben nascoste da tanti altri orpelli,  sempre volgari e ridondanti...

O se sarai odiato senza rispondere con l'odio

ovvero mantenersi al di sopra degli istinti bestiali, rinunciare a vendicarsi...ma rimanere fedeli al proprio ruolo.

Senza sembrare troppo buono o mostrarsi troppo saggio

un invito all'umiltà di chi impara giorno per giorno, avendo chiari i propri limiti che si sforza di superare con l'intenzione positiva di far bene.Non importa quello che gli altri credono che tu sia: è importante solo quello che tu sai di essere!

Se saprai sognare senza fare del sogno il tuo padrone

ovvero dimenticare la realtà a favore della fantasia e perdere chiarezza, finendo per rendersi schiavi di ombre..i sogni sono il seme della creazione, senza di essi, la vita non esisterebbe, ma proprio per questo devono essere attinenti alla realtà e mantenuti sono vigile controllo, perché il sogno di per se stesso può condurti troppo distante per poter tornare indietro...

Se saprai pensare senza fare del pensiero il tuo scopo

che significa avere sempre chiaro un' utilità del pensiero (Kipling era contrario al sapere speculativo, inutile e prosaico, di cui molti si facevano vanto)...

Se saprai affrontare il Trionfo e il Disastro e trattare allo stesso modo questi due impostori

Questa è una raccomandazione che ho tardato a recepire...non riuscivo a capire perché avremmo dovuto considerare negativo il trionfo: ora so che nel disastro puoi pensare a sollevarti, a reagire, mentre spesso nel trionfo, le mollezze affiorano, il cuore si assopisce e gli istinti si esaltano...meglio la quiete serena, l'accogliere ogni giorno con la stessa disposizione di gioia, sia l'alba che   il tramonto...
Ecco perché "impostori" perché  si presentano come ciò che non sono: il disastro non porta comunque alla sfortuna e il trionfo non promuove sempre la pace del cuore..

Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto,
distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi....

Un passaggio amaro che ha un retroscena di dolore: chi di voi non ha mai provato stupore di fronte alla cattiveria gratuita, come riconoscere che le proprie parole vengano raggirate e private del loro significato, per far sì che noi si appaia più sciocchi, più sprovveduti, più ignobili di quanto non ci sentiamo di essere...quante volte alcune persone si sono finte ignare, mentre  ascoltavano impassibili suonare la campana della nostra condanna, senza fare alcunché per venirci in aiuto...

O guardare le cose cui hai dato vita distrutte

Il mondo non possiede logica, la vita può non essere giusta, le cose che abbiamo non sono realmente nostre, perciò, se le perdiamo, non dobbiamo sentirci defraudati, anche se a farlo sono state la sorte o uomini senza scrupoli: al danno si aggiungerà la pena e a questa la beffa.
Un saggio distacco, meditato con anticipo, ci farà ritrovare la forza per ricostruire, come vediamo nel passo successivo..

E piegarti a ricostruirle con gli stessi logori arnesi

Fa pensare a chi abbia perso tutto dopo una vita di lavoro (e Kipling affrontò diverse sciagure), parla di ricominciare quando non sei più giovanissimo, quando il corpo non è efficiente come in gioventù e il cuore più addolorato...

Se saprai fare un mucchio di tutte le tue fortune e rischiarlo in un unico lancio a testa o croce

Come sappiamo gli inglesi amano molto più di noi le scommesse (scommettono su tutto) e quindi più che un invito è un motto abituale, come a dire : "se hai il coraggio di rischiare, nella vita..."
Ossia di rifiutare l'immobilismo, di creare sempre qualcosa di nuovo, senza paura di cambiare o di perdere una stabilità che, per  sua natura , è sempre illusoria........

E perdere e ricominciare ancora dal principio

Qui tratta della paura più diffusa, quella di perdere ciò che ci è caro, quello che non vorremmo mai lasciare: le nostre ricchezze, ma anche le persone, ciò che ha rappresentato stabilità nella nostra vita..come dire: "Non avere nessun simulacro, nessun attaccamento, perché devi essere consapevole che nella vita puoi perderlo, perciò rimani leggero come il vento e non perderai mai te stesso", aggiungerei...

Senza mai far parola della tua perdita

Questo è il passo che amo di più: infatti si può anche accettare di aver perso ciò a cui si teneva, ma l'animo umano è incline alla nostalgia, al rimpianto per ciò che fu: se però seguiremo questo insegnamento, capiremo il modo in cui la vita va vissuta e cioé momento per momento e allora, sebbene le dolci memorie siano oramai parte del nostro cuore, non ci produrremo nel vano tentativo di disseppellire ciò che giace, ricercando emozioni perdute, non più attuali e così saremo vivi, oltre ogni limite del tempo.

Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi, per servire il tuo scopo..

E qui è evidente che la vita vada vissuta anche nei suoi aspetti di lotta e di perseveranza in nome dell'Ideale che abbiamo scelto di perseguire...capaci di insistere strenuamente, fino all'ultimo respiro, come afferma infatti subito dopo:

quando sono (tendini e nervi-ndr-) da tempo sfiniti

Puoi sentire di non farcela più, di essere sul punto di crollare, ma vai avanti senza lamentarti...

E a tenere duro quando non c'e' più nulla per cui tenere duro

Qui sostiene che puoi aver già perso tutto, nonostante gli sforzi e il tuo stesso  valore, perché la vita è così: inaspettata e a volte crudele, ma anche lì ti dice di "non mollare", cosa potresti possedere ancora di così prezioso? Quest'ultima ricchezza è la perseveranza nei tuoi scopi, la capacità di credere nei tuoi sogni, la voglia di ricominciare e di rimetterti in gioco, sempre, a dispetto delle circostanze e di tutto ciò che ti succede...e seguita infatti:

Se non la tua Volontà che ti dice "tieni duro"

La scuola della vita abbatte i più deboli e non dipende da quello che ti accade: puoi aver affrontato dolore e abbandono, lutti, malattie, disastri finanziari, calunnie ingiuriose e diffamanti, ma esserti ricordato di mantenere fede a TE STESSO, come? Coltivando la Volontà, quel positivo atto dello spirito che ti permette, in base ad una serie di criteri differenziali, di stabilire ciò che va fatto e cosa no...

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù

Quanti di noi  si sono ritrovati abbacinati da una situazione pubblica? Perdendo il controllo o facendosi trascinare da sentimenti ed emozioni..non si dice forse "a furor di popolo"? 
E cosa vuol dire, se non che la collettività attua e si muove con la forza di un branco di bisonti, incapace di virate consapevoli, si fa trascinare dalla forza di un'emozione, come ben sanno i politici di mestiere...
Ma se tu hai cara la tua virtù, cioè lo spirito individualista che anima la tua esistenza, il tuo essere prezioso, dotato di sentimenti e ragione...saprai ergerti su di esse (le folle) e addirittura guidarle...

O passeggiare con i re, rimanendo te stesso....

E non ci si perde solo mescolando i nostri intenti a quelli della gente comune, perché esiste un paradosso assai più insidioso: possono essere anche quelli che adoriamo come re e regine, chiunque rappresenti a parer nostro un alto esempio da raggiungere, chi faccia sfarzo del proprio potere e ce ne offra la possibilità di condividerlo, chiunque sappia far leva sulle personali aspirazioni ad elevarsi , a diventare migliore: in una parola, gli adulatori, i millantatori, come pure coloro i quali sono un gradino sopra di noi per censo, istruzione o ceto sociale e riescano a farci sentire desiderosi di scalare la china del successo...quelli sono assi più pericolosi, perché dietro tali lusinghe il nostro ego può perdersi per sempre...

Se né i nemici, né gli amici più cari potranno ferirti...

Anche qui ho meditato molto: sono una persona in cui alberga una sensibilità quasi dolorosa, ascolto ogni sottile mutamento nella vibrazione esterna..e non è possibile, quando si è così, passare indenni per la fanciullezza e la giovinezza, senza perdere un po' della propria gioia ed apprendere duramente come riconquistarla centrandosi su di sé...ma questo passo mi ha aiutata, perlomeno a capire, se non a praticare, un'arte difficile: quella dell'indifferenza dal giudizio. Ebbene: tener conto di tutto, con capacità di accettare le critiche , quando esse siano costruttive, senza farcene segnare e al tempo stesso riguadagnare il proprio spazio interiore di analisi e di discernimento.
I nemici, quelli, li incontreremo sempre, ad ogni angolo, perché sono il riflesso delle nostre stesse paure, di cui non ci libereremo forse mai. Ma siamo chiamati alla lealtà dell'indifferenza dal nemico, ad accettare le sue armi ed a combattere: la dialettica degli opposti raramente si dimostra di una qualche efficacia nel riunire le opposte fazioni e di per se' stessa scava trincee d'opinione e di risentimento. Ma ci sono pochi, rarissimi casi, in cui due nemici, solo se sono leali, giungono ad apprezzarsi durante la loro contesa ed in alcuni casi, ancora più rari, possono pure sedere alla stessa tavola, senza per questo perdere nulla della  loro contesa o condividere lo stesso desco...
Quanto agli amici più cari che ti feriscono..può accadere più spesso di quanto non si immagini..non avete ricordi di quando questo sia accaduto l'ultima volta? Credo meno di poco tempo fa, se ci penserete bene...Anche io ho fardelli di una vita, eccezionali ovvietà, persone che senza motivo mi hanno lasciato e si serrano da anni in un silenzio borioso, inclini a non dimenticare... a volte capita se all'alba dei tuoi 20 anni, alla tua migliore amica tocchi d' accettare di perderti, quando ti vedesse sposata e prossima a crearti una famiglia, cieca di fronte  al fiume che  scorre. Gli atti vituperati sono semplici e senza spiegazioni. Le persone sono strane: nelle menti più raffinate esistono delle strategia coatte e corrotte e se seguirete il filo d'Arianna, non è detto che vi porterà al di fuori del labirinto...

Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo

Ogni persona ha diritto di essere accettata ed amata, considerata e compresa: gli altri non solo sono fratelli, ma sono parte di noi stessi: come lo è il mondo attorno a noi. Non dobbiamo produrci in opere disumane: basterà essere presenti quando qualcuno avrà bisogno di noi, senza voler aiutare quando non sarà richiesto, senza attardarci dietro a chiacchiere. Agire quando sia necessario e giusto, consolare ed esserci.Ma nel far questo, dovremo rifuggire un pericolo in agguato, che è quello di attaccarci alla persona che stiamo aiutando o che si è rivolta a noi. Quest'impulso è umano e non è un cattivo impulso, purché non ci si aspetti troppo da quella persona. E' buona cosa aiutare senza aspettarsi nulla, sopratutto nulla in cambio. Essere in grado di agire in questo modo ci libererà dalle catene della sofferenza e ci renderà davvero indipendenti e felici.

Se saprai riempire ogni inesorabile minuto, dando un valore ad ognuno dei 60 secondi...

Quest'esortazione si riferisce al dover vivere con consapevolezza, non tanto agendo in modo compulsivo, ma riempiendo ogni momento della nostra vita con la nostra presenza mentale e spirituale: essendoci, cioè, senza trovarci altrove con la testa..solo così la vita può essere vissuta con pienezza!

Sarà tua la terra e tutto ciò che è in essa

Ossia potrai fare un uso assennato dei doni che ci sono stati dati ed essere felice, gioendo di tutta la meraviglia del creato!

E, quel che più conta, sarai un uomo, figlio mio...

Essere un uomo ha a che fare con valori morali, con profonde convinzioni che non possono essere studiate sui libri, ma apprese secondo l'esperienza, saggiamente guidata da quei precetti profondi che fanno la vita degna di essere vissuta e la considerazione di "essere uomo/donna" con tutto il potere contenuto nella possibilità di creare in bellezza, onestà, virtù e fantasia.
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Credo che mai nessuna poesia abbia espresso con tale chiarezza i principi di tutte le religioni, di ogni possibile rivoluzione dell'anima, di ciascun impulso personale a creare in bellezza e saggezza per se stessi e per gli altri.
Credo che sia nostra cura ricordarlo spesso e sì, siamo umili: rileggiamo tante e tante volte questa bella poesia, sino a farla nostra, a conoscerla in tutta la sua bellezza.....

"Se"

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
(R. Kipling)

Pace e Luce





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