Voi siete ciò che considerate di essere
Il primo esercizio spirituale di una
vita dedicata alla ricerca interiore è quello rivolto a conoscere i
nostri difetti, illuminandoli con la luce della consapevolezza, non
già per batterci il petto con falso pentimento, ma per vederne la
ragione ultima.
Per conoscere questa parte di voi stessi, dovrete dedicare un po di
tempo, al mattino presto o alla sera tardi, per esaminare la giornata
trascorsa e per evidenziare quei momenti in cui siete stati
influenzati da questo o quel difetto che vi riconoscete.
Un goccia di veleno contamina tutta una cisterna
I tarli dell'invidia e della gelosia
sono due calamità, sulla base delle quali esaminare sé stessi diviene indispensabile.
Ricordate che una goccia di veleno può
rendere imbevibile una'intera cisterna di latte e che se voi
accoglierete la maldicenza ed il malanimo, l'alterco e la disgrazia
della contumelia, non ve ne verrà nulla di buono.
Anzi, l'assurdità della cattiva
compagnia vi porterà ad un baratro di distruzione della vostra
virtù.
L'invidia e la gelosia si basano sulla
sensazione di mancare di qualcosa, che invece altri (situazioni o
persone) posseggono secondo voi in misura superiore o addirittura di
cui voi mancate del tutto.
Ma fermatevi un istante e giudicate:
diverreste davvero migliori se acquisiste più ricchezza?
Soddisfacendo ogni desiderio,
trovereste pace?
I demoni del cuore
Se sarete sinceri con voi stessi
scoprirete che tutti i beni mondani non vi regaleranno la felicità.
Così pure acquisire più sapienza o
competenza non assicurerà la serenità.
Ricordate che la gelosia e l'invidia
non vi lasceranno con facilità, si ripresenteranno perchè sono
demoni che agitano il vostro cuore, mettono radici nelle vostre ansie
e nelle vostre disgrazie: perciò non permettete mai a questi
risentimenti di albergare nel vostro cuore.
Come farina per impastare un magnifico pane
Scoprite invece ogni qualità favolosa
che alberghi nel vostro cuore, trattatela come fosse farina per
impastare il pane: cioè impiegatela in altre attività feconde.
Ognuno di noi ha dei doni, a ben
guardare, da cui far crescere una messe di giustizia e perseveranza a
operare il Bene.
Tu sei l'Immenso
Questo significa anche liberarsi
dall'illusione di essere creature povere e limitate, incapaci e
destinate alla distruzione.
Sollevate il capo, guardate oltre
l'orizzonte: e ascoltate il canto dell'Angelo della Giustizia:
"Tu sei il mare immenso e la Luce
omnipervadente,
tu sei l'essere che spezza le catene e
che risplenderà fulgido".
Alzati fratello, sorella cara: dammi la
mano e preghiamo ancora insieme!
Pace e Luce
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