martedì 27 maggio 2014

Posso realizzare i miei desideri?

La risposta è dentro di noi

"Posso davvero modificare la mia realtà?", mi chiedeva dubbioso Alessandro, intenzionato ad usare tutte le sue possibilità per diventare un attore famoso.
Quando mi rivolgete questa domanda a bruciapelo, mi scopro a sorridere un poco : non per la domanda in se', ma per la quantità di informazioni e  esperienze che vorrei condividere, ma più spesso lascio cadere un consiglio: "Cerca la risposta solo dentro di te".

I sentieri spinosi della Conoscenza

Ma poi ricordo la frase di un venerabile Lama:
"A chi si inerpichi  per gli angusti sentieri spinosi della conoscenza, mostrando interesse e volontà, riservo una seconda possibilità"....
Sull'onda di quella persuasione, penso che la vita sia degna d'essere  vissuta solo quando s'e' d'aiuto agli altri,  anche se nel mio caso posso offrire solo  umili strumenti forgiati negli anni....
Ecco perché  mi preparo alla scalata: ogni volta prendo la mia bisaccia, un poco di pane, acqua e qualche mela e accompagno lungo il costale roccioso il novello ricercatore e  mentre anche io  risalgo  la montagna, mi accorgo di apprendere nuovi percorsi, sentieri della mente e del cuore che condivido con il mio compagno/a di cammino...non sappiamo mai quanto tempo staremo via...

Alle pendici della mente

Esiste un modo sinergico di utilizzare le informazioni del vissuto quotidiano, per formare un poco alla volta il nostro sogno?
 E se le informazioni vengono filtrate attraverso schemi cognitivi che sono dentro di noi, sono davvero  anche parte di altri schemi, di altre considerazioni, di altre esperienze?
Possiamo quindi attingere a quest'esperienza archetipica?
 E' quello che  accade nei piani interrelati di Rupert Sheldrake: un vissuto operativo si estende al di là del nostro stesso proposito e crea, produce infinite realtà.

Il senso olistico di unità delle parti

Se questi concetti sembrano ostici, basti pensare che già soltanto mantenere uno stretto contatto con il nostro stato emotivo, ci consente di comprendere quali schemi alterino la nostra disposizione a creare in senso positivo.
Ma la consapevolezza non è fatta solo di pensieri, fa parte di un sistema più grande nel quale siamo immersi, per questo è difficile controllare tutte le varianti senza essere presi dall'angoscia e dal panico.
Questo è il senso olistico dell'unità delle parti.

Le facili teorie provocano confusione e disagio

Le leggi comunemente note della Positività ad oltranza e della Linea della Realizzazione, sono pericolosi boomerang che possono creare nell'individuo stati di confusione e disagio e occorre guardarsi dalla facile teoria, scegliendo di praticare solo quando ci si senta pronti e decisi.
D'altra parte, se consideriamo la qualità dell'impulso elettrico  del nostro cervello, in base al quale possiamo entrare in contatto con momenti più elevati della coscienza collettiva, proprio al fine di creare la Realtà , ci rendiamo conto che  sono proprio le onde alfa, beta, theta e delta (range registrati da appositi strumenti  a cui  corrispondono le emissioni cerebrali), che rendono possibile la qualità dell'esperienza.

Una centrale di costruzione della realtà

Così lo stato che sperimentiamo nella vita quotidiana è quello Beta e la sua caratteristica è la velocità.
Quando meditiamo, invece, "ci trasferiamo" nello stato Alfa, dove il nostro sentire diviene più elastico e meno stressato: siamo disponibili, visualizziamo più facilmente.
Quando lo stato meditativo è più profondo o nella preghiera intensa, arriviamo al piano Theta, che ha una connotazione di sacralità. Quanto allo stato delta, sappiamo poco: pare sia quello del sonno profondo, ma molti  studiosi sostengono che sperimentiamo stati delta anche durante la veglia: per esempio nei "sogni a occhi aperti", nel presentire gli eventi e nelle premonizioni...ossia nella  realtà superconscia.
Ne deriva quindi che lo stato emotivo di spettatore  predispone alla creazione di un vissuto emozionale, che a sua volta  definisce le caratteristiche della realtà in cui vogliamo vivere.

L'importanza della ricerca consapevole 

E' in questo modo e con questo sguardo più profondo nella "tana del bianconiglio", che dobbiamo intendere la libertà di scelta che viene data a quell'uomo che si ponga sulla strada del Bene, su quella del Male o su quella più ardita della Conoscenza.
L'alternativa è vivere agitati da continue tempeste, alloggiando prima in un porto, poi in un altro, fino ad attendere quel vento che ci spazzerà via definitivamente.

Opportunità di evoluzione

 La prima strada,  invece, è idonea, ma non sempre facile da seguirsi: ci si  potrà ispirare alla vita dei Santi, con caparbia ostinazione seguire l'esempio dei Grandi che ci hanno preceduto: un poco alla volta, se saremo sinceri nel seguire il percorso, la santità stessa entrerà in noi.
Altrimenti, se si segue  la strada del "male"(che non vuol dire necessariamente divenire cinici assassini), si finisce per giudicare  semplicisticamente, in un rapporto di causa effetto,  la realtà che ci circonda, attingendo ad essa come ad un serbatoio atto a favorire la propria sopravvivenza (è un atteggiamento oggi molto diffuso e presieduto dalla volontà di separare il proprio bene materiale da quello degli altri).
D'altra parte, scegliere la strada della Conoscenza, ci espone spesso alla persecuzione ed all'esecrazione, specie se non si fa mistero della propria inclinazione: vedere a chiare lettere la vita e rispondere con affetto al nemico, provoca reazioni controverse e distoniche negli altri. Le persecuzioni dei profeti e dei grandi filosofi come Giordano Bruno e Galileo, come lo stesso martirio di Gesù, ne sono un esempio.
Ecco perché le Grandi Anime e la stessa Bibbia consigliano di seguire la strada del Bene, delle opere buone e del proprio impegno personale per aiutare i deboli e i diseredati: anche se operare al bene esige un costante livello di attenzione, ci consente di raggiungere la realizzazione personale in un tempo relativamente breve.
Non sarà difficile muoversi poi verso la strada della Conoscenza, operando sempre cambiamenti graduali e non dimenticando mai che lo scopo non deve essere un rapporto di esigenza, di ambizione personale, ma di scambievole aiuto tra noi e gli altri fratelli in cammino.

Consapevolezza quantica

Più che mai  in  questo momento storico, siamo  vicini alla consapevolezza quantica: sappiamo che nessuna particella subatomica possiede alcuna singolarità, finché non la si misuri e quando questo avviene prendiamo coscienza anche del fatto che possa essere anche  un'onda (oltre che una particella) e che  possiede tutte le caratteristiche già definite all'atto dell'osservazione: ecco allora che  il piano di interconnessione si attua già a livello logico (prima che ontologico); da questa piccola digressione discorsiva potrete già  comprendere come sia possibile che la realtà possa presentare diverse polarità, a seconda di quale sia il piano dell'osservatore.
Da questa constatazione deriva l'idea che la coscienza sia in grado di cambiare il piano materiale, proprio perché può allinearsi ad esso prima che l'esperienza stessa si compia.

Distrazione

Per tornare a noi, l'errore spicciolo e  più diffuso nella vita quotidiana degli "iniziati" alla consapevolezza quantica, è volersi portare continuamente a diversi livelli di apprendimento, salendo e discendendo la scala del proprio assetto interiore, eccoci allora  tornati alla premessa: la necessità di mantenere la mente educata a sostenere il pensiero prescelto, con i mezzi della meditazione e della concentrazione favoriremo questo stato interiore e con l'affinarsi della volontà sceglieremo il nostro percorso, in fede e chiarezza.
Pace e Luce

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