venerdì 9 maggio 2014

Quando Gesù incontra un rockman

 Ogni volta che incontriamo Gesù negli altri, una parte di noi si illumina, ma a volte è Gesù a predisporre quest'incontro, quando noi non ce lo saremmo mai aspettato.


Questa è la storia di un carismatico rock man, il cui volto è ricordato come quello di Gesù  e di una ragazzina che cercava di capire il senso della vita e "ascoltava Mozart e i Beatles"....

Nella vita tutto ha un senso e anche quando non capiamo quel che sta accadendo, dovremmo avere la serenità di viverlo, senza chiederci perché quella cosa sia così importante per noi.

Devo ringraziare il blog degli Angeli e la sua organizzazione che ci ha portati ad assistere alla rappresentazione ormai famosissima "Jesus Christ Superstar", in questi giorni sugli spalti del Sistina a Roma.
Eccoci allora riuniti con una "delegazione" del blog degli Angeli, con la quale abbiamo assistito allo spettacolo più commovente della storia del cinema, ma anche ad un'opera teatrale senza tempo, arricchita da un'organizzazione eccellente, da un cast eccezionale e da scenografie di grande effetto.

Gli angeli della nuova copertina del cd di Jesus Christ Superstar
Aspettando Jesus

L'attesa all'uscita degli artisti è stata motivo di qualche controversia, ma ha prevalso la linea di  improvvisare un incontro con Ted Neeley, il protagonista tanto amato, ancora una volta interprete degli anni terreni di Gesù.
Alcuni di noi avevano in mano un vetusto vinile, ingiallito dal tempo: "L'ho comperato a nove anni", confessava  Gisella, un'amica blogger, un po' nervosa di trovarsi a parlare proprio con quell'attore che per lei aveva rappresentato il volto di Gesù.

Uomo tra gli uomini

Ma lasciamo un attimo i nostri amici del blog in attesa di Ted Neeley e torniamo a tanti anni fa, quando  una ragazzina che studiava dalle suore capitò di  recarsi a vedere un grande film musicale.
Il periodo è quello dei "figli dei fiori", l'immagine di Gesù aveva assunto connotati così desueti rispetto alla pesante iconografia medievale e talmente semplici ed essenziali da raggiungere il cuore di ognuno.
Quella bambina è oramai una donna e non ha mai dimenticato l'emozione di quel film, il viso del suo protagonista, il messaggio di pace e la speranza per un mondo migliore che esso portava.

Il film necessitava di un interprete coraggioso, di talento artistico indiscutibile, con una grande capacità espressiva e di contatto col pubblico.
Nonostante le critiche a cui il cult fu sottoposto, ricordo senza tema di sbagliare l'entusiasmo di molti cattolici, ma pure episodi divertenti (come quello che improvvisò Suor Anna Maria, una cara insegnante del doposcuola che, in tempi non sospetti, appoggiata ad uno sgabello, suonò la chitarra intonando un brano del mitico musical....).
Anni controversi..ma nessuna interpretazione successiva, nessun capolavoro sublime sulla vita di Gesù, aveva raggiunto il cuore di tanti come quell'opera, che si riprometteva solo di raccontare gli ultimi 7 giorni della vita del Maestro: un capolavoro senza tempo, perché Gesù camminava davvero tra noi, Uomo tra gli uomini.
Nel corso degli anni, le canzoni del musical erano divenute dei classici e il film fu annoverato tra quelli più belli da vedere a Natale e a Pasqua, assieme all'indimenticabile capolavoro di Frank Capra "La vita è una cosa meravigliosa"...

 Il disegno di Dio

D'altra parte, invece, il lavoro di Ted continuava come musicista  e cantante di grande talento e attore versatile, nonché marito felice da 40 anni (infatti incontrò la moglie sul set di Jesus Christ) e ora  padre orgoglioso di due figli.
La fama del suo esordio lo portò però ad interpretare tante volte Gesù nei teatri di tutto il mondo, dimostrando sempre una disponibilità interiore che rendeva viva la sua interpretazione e la diversificava ogni volta.
Quale  segreto  lo rendeva possibile?
Un Santo indiano del secolo scorso ebbe a dire che, se ci fossimo comportati a guisa di un angelo, avremmo acquisito noi stessi la luminosità propria di questi Spiriti senza tempo.
Quando ho incontrato Ted Neeley ho capito quanto queste parole fossero vere. 


Una semplicità disarmante

Ma Ted Neeley non è Gesù, anche se  ha continuato ad interpretare la Sua canzone per 40 anni e viene da chiedersi quando il suo cuore si sia arreso a quella sacralità.
Ma questo poco importa: quel che senti  parlando con lui, va al di là dell'attore e del personaggio, mentre ti conquista con la sua semplicità disarmante
la dolcezza di ogni  gesto e la chiara luce dei suoi occhi teneri. L'attore e il rock man non c'erano più e rimaneva solo Gesù. 
O era il contrario? 

E' stato proprio Ted a chiarire le mie perplessità, durante il tempo che ha voluto dedicarci dopo lo spettacolo: "Io non sono nulla di più che un attore che ha interpretato Gesù nel suo cammino terreno, ma quello che è accaduto dopo è al di sopra di noi" e nel farlo ha stretto forte le mie mani nelle sue; a tratti veemente, a tratti più serio, nella sua espressione c'era solo comprensione e amore per tutti coloro che si rivolgevano a lui e con un'energia inesauribile accoglieva con disponibilità chi voleva parlargli.
 Vi garantisco che conoscere Ted è stata un'esperienza magnifica e posso solo aggiungere: 

"Ascoltatelo cantare e permettete al vostro cuore di aprirsi, ".

Pace e Luce

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