sabato 22 giugno 2013

Un po di giardinaggio?

Ho aperto il cancelletto della mia dimora di buon mattino..il sole sfavillava già alle sei, scivolando silenzioso tra la frescura del salice...che disastro Mirina: nessuno ha potato gli alberi..c'e' stato tanto da fare, nessun volontario e poco tempo, tra cagnetti malati e lavoro...e ora?
Osservo i rami altissimi dell'antico sorbo e mi avvedo che molti sono secchi, altri del ciliegio appaiono ingrigiti e stanchi...poi mi soffermo sul pero ed il caco..un vero disastro..
alle mie spalle il rigoglio dell'orto spontaneo mi ha fatto sentire un po rincuorata: magari la natura facesse da se anche le potature, mi sono detta sconsolata.
Ma poi: sono poi così necessarie le potature?
Anche nella vita ci divertiamo a potare?
Quando incontriamo una persona e poi le cose non vanno più, sul lavoro o in amore, ecco che il destino agisce al di sopra di noi, ci fa sentire intolleranti ed inquiete, altera i nostri proponimenti, quasi a giocarci un tiro meschino.
Ci ritroviamo con gli occhi umidi ed il cuore serrato dietro l'ultimo desiderio inespresso...
ma poi riconquistiamo la possibilità di essere e di agire.
C'e' chi sa potare da se, con brama luciferina ed orgoglio spietato, allontana con disprezzo chi non sia d'utilità, invece la maggior parte tollera anche situazioni incredibili, al limite delle possibilità umane...
Tra un estremo e l'altro c'e' la nostra consapevolezza, di accettare gli altri e fare del nostro meglio per sostenerli, col nostro lavoro, con le nostre parole, col nostro esempio...
ma se gli altri non ci ascoltano, se non hanno bisogno di noi?Se la loro strada si staglia lontano, sappiamo lasciar andare?
Forse non c'e' bisogno...
Appena sotto il ciliegio con mossa vibrante dò uno strattone al troncone monco di un ramo, a volte devo agire, per non lasciarmi sopraffare dai pensieri..."la meditazione allora non serve, devi tagliare sul nascere i pensieri oziosi... c'e' tanto da fare...".
Ma ecco un altro ramo, già rinsecchito poco più su: un piccolo colpo e giù, anche quello cade a terra..facile davvero..inaspettatamente...la natura l'aveva predisposto!
Avevo sempre sospettato che la potatura fosse un operazione non necessaria: l'ennesimo tentativo di preordinare il creato da parte dell'uomo...ma sapevo che se una pianta era stata potata da piccina, non si poteva più smettere di farlo o sarebbe seccata.
Invece no, non c'e bisogno di tagliare rami vigorosi e forti.
La natura o il destino lo farà da se.
Ciò che è necessario permane, a lungo e segue il suo corso.Ciò che non lo è....
Rifletto che accade lo stesso nel mio lavoro:  per molti assistiti sono necessaria, per altri sono una rapida meteora, mentre per talaltri solo un punto di partenza per un viaggio lontano dalle  premesse...
A volte mi chiedo se sia così che deve essere...
L'importante è essere quell'albero, dalle radici salde.
Pace e Luce

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