venerdì 17 gennaio 2014

Cosa vuol dire pregare

Quante volte, in contingenze di disgrazia o dolore, vi siete rivolti al vostro Dio, affinché ponesse la Sua mano su di voi, confortandovi con un Suo miracolo, salvando voi e i vostri cari?
Quante volte avreste voluto recarvi in un monastero o in quel particolare santuario..perché forse lì avreste ricevuto la grazia cui aspiravate?
E quante volte vi è stata concessa quella particolare richiesta e poi silenziosamente avete dimenticato il vostro voto? 
Oppure vi è capitato di dover accettare il destino, magari amaro, con la sensazione di solitudine e di abbandono in un mondo privo di consolazione per i giusti?
Queste esperienze sono parte della nostra vita e solo i più probi ( o i più reietti) possono confessare di non aver dovuto impetrare per ottenere ciò che desideravano...
Quindi la preghiera potrebbe somigliare ad uno scambio, qualcuno pensa "se pregherò Dio, allora Lui mi aiuterà".
Ma non è così che funziona.
A volte la nostra vita è costellata di erronee convinzioni, a volte non ci sentiamo in grado di affrontare quello che succede e allora(solo allora)  riserviamo in un angolo del nostro cuore lo spazio per la Divinità.
Eppure, amici miei, siamo esseri spirituali, molto più di quanto noi non si creda: la nostra vita stessa dovrebbe essere un inno di gioia per la possibilità che ci è data, di godere dell'aria e del sole, dell'amore, della schiuma del mare, della brezza del vento.
Rientrare a casa alla sera e vedere i nostri figli che ci aspettano, tornare con la mente ai tempi dell'infanzia e ricordare il viso dolce della mamma che ci rimboccava le coperte.
E se anche tutto questo ti è stato negato, puoi ancora credere in te stesso e creare tu stesso quel mondo di amore cui ritieni di aver diritto.
Questo significa pregare : esserci, presenti in questo momento, perché tutti i nostri sensi, la mente e il cuore, siano qui in ode al mistero della vita.
Una preghiera di lode, questa sera alle 22.
Pace e Luce 

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