mercoledì 20 marzo 2013

L'albero della Felicità

Lo sapete che in alcuni paesi hanno iniziato a calcolare l'indice di felicità media della nazione?
Si chiama FIL o indice di felicità interna lorda
In effetti la produttività di un paese dipende molto dalla felicità dei suoi abitanti,che con il loro benessere favoriscono la crescita economica e sociale.
Ma da cosa dipende la nostra felicità?
Oscar Wilde, il famoso scrittore esponente del dandysmo(e quindi di una corrente che attribuiva molta importanza all'estetica), inaspettatamente sentenzia:

" la felicità non è avere quel che si desidera, ma desiderare quello che si ha"

Netta ed esplicita, la sua opinione, consente di capovolgere l'antitesi, anticipando la sintesi.
Quel che sostiene è che tutte le variabilità esterne dipendono da noi, solo da quella sinergia sottile prodotta dal nostro stato interiore: le nostre scelte quotidiane, i nostri atteggiamenti, ma in modo meno conscio ed evidente i nostri condizionamenti esterni ed acquisiti nella nostra storia famigliare e sociale.
Perciò, prima di "felicità", dovremmo parlare di libertà.
La libertà insita nell'infrangere schemi ammuffiti delle nostre aspettative che ci impediscono di rinnovarci e quindi di cambiare la nostra vita al variare delle circostanze.
Ma affrontare la vita come un'avventura a molti può far paura.
Si considera felice chi ha una bella famiglia, è in salute e può permettersi di comperare ciò che vuole.
Perché allora gli studi degli psicologici sono pieni di questi soggetti?
Un'aspetto della verità è che a spianare la strada alla felicità possiamo essere solo noi, con un'altra parola magica cui ispirare il nostro atteggiamento verso la vita: la consapevolezza.

Abbiamo così evidenziato altre due variabili connesse:
-La libertà di essere felici
-la consapevolezza del nostro potere di esserlo.

Secondo gli studi maggiormente accreditati a livello mondiale, si è felici se si ha serenità in famiglia,amore, salute e lavoro...ma questi standard sembrano rispecchiare lo studio pubblicitario delle majors per vendere i loro prodotti.

In realtà ciò che ci rende infelici sono dei meccanismi nascosti e subdoli che ci danneggiano in ogni momento della nostra vita, se non usiamo le nostre armi già menzionate: la libertà e la consapevolezza.

Ottenere queste due abilità non è semplice, ne scontato..
la maggior parte delle persone non hanno affatto coscienza di essere pedine di un meccanismo ad incastro, senza alcuna possibilità di sperimentare la ricchezza della propria verità interiore.

Ma possiamo impegnarci a scardinare questi subdoli agglomerati di ovvietà e grettezza, senza paura di comunicare agli altri la nostra più profonda natura, nel rispetto dell'altrui libertà.

E dunque quali sono i più agguerriti nemici della nostra serenità?
Tutti quelli che non contemplano che la felicità non è uno stato quiescente, ma che si costruisce di giorno in giorno con la nostra esperienza, partendo dal presupposto che il passato è morto e sepolto e che abbiamo il dovere di risvegliarci ogni giorno ad un giorno nuovo.

Ma addentriamoci negli errori più nocivi ed negli atteggiamenti più pericolosi e quindi:

1)Non diamo per scontato che ciò che fa felici gli altri, può far felici anche noi

2)Non diveniamo schiavi del cambiamento esteriore per mascherare un'insoddisfazione interiore, soffermiamoci invece a capire il perché del nostro stato mentale.

3)Non attacchiamoci in modo morboso a situazioni e persone, delegando loro la nostra felicità.

4)Non rimaniamo attaccati a tempi passati e persone che non sono più  nella nostra vita.

5)Non obblighiamoci ad essere perfetti e senza difetti, indossando una maschera di gesso.

Ecco, vi invito a meditare su almeno uno di questi atteggiamenti e se lo rintraccerete nella vostra vita,correte ai ripari!

Spero che questa piccola riflessione possa essere d'aiuto per ricordarci di onorare questo dono che è la nostra vita.
Pace e Luce

2 commenti:

  1. Essere felice..quanto mi piacerebbe, ogni volta che mi sembra di essere contenta succede qualche cosa che ribalta tutto e mi ritrovo a terra...la inseguo da anni la felicità e prima pensavo che era nell'amore e che poi avrei risolto tutto, poi nel realizzarmi sul lavoro, poi nell'avere una famiglia, poi nel superare una brutta malattia...invece ho scoperto che la felicità non è in tutto questo..e mi ritrovo a pensare che niente abbia senso e che la felicità sia un'invenzione.

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  2. E' vero cara, hai ragione, nessuno di noi conosce davvero la Felicità, perché non è contenuta nei simulacri di questa società, ma solo in noi.
    Essa è sempre presente perché è una scintilla Divina e brilla costantemente anche se noi siamo distratti, anche quando stiamo male o siamo nervosi.
    Per conoscerla devi fermarti un attimo a considerare la tua vita, raccoglierti in silenzio e la vedrai esplodere in un arcobaleno di luci: sarà nella mano stretta al povero mendicante, nel sorriso di tuo figlio, nel cielo che brilla di una nuova primavera, nella tua forza di porti domande, senza cedere all'opportunità del qualunquismo e nello sforzo che hai fatto di insegnarci, con la tua esperienza. Pace e Luce

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